Non starò a raccontarvi che Kobo ha presentato un nuovo lettore, il Kobo Aura HD, un dispositivo che sorpassa per dotazioni tecniche il già recente Kobo Glo commercializzato appena sei mesi fa (inverno 2012). Potete leggere la notizia su numerosi siti non solo esteri ma anche italiani da www.ebookreaderitalia.com alla versione on-line di Panorama che titola “Ecco la Ferrari degli ereader”. Sono altri i temi che vorrei sottoporvi sperando di avere presto la possibilità di provarne uno di persona.
Partiamo innanzitutto dalla presentazione del prodotto che i dirigenti di Kobo hanno voluto inscenare alla London Book Fair britannica (Londra, 15-17 aprile 2013), l’evento più importante insieme alla Frankfurter Buchmesse tedesca (Francoforte, 9-12 ottobre 2013) per chi lavora in campo editoriale nel nostro continente. Il segnale è chiaro sia per gli inglesi – che Kobo sanno cos’è perché viene venduto nei negozi della catena di librerie WHsmith – sia per gli altri europei: Kobo c’è, Kindle non è sinonimo di ereader.
Ma sapete com’è, è una guerra. Ho trovato al proposito un post austriaco (?), di cui non riesco a risalire all’autore, non benevolo nei confronti del Kobo Aura HD – e non è nemmeno uscito! – che definisce il nuovo ereader una “inadequate edition” (se avete voglia di leggerla la trovate cliccando qui) basandosi sulle specifiche. Per darvi un’idea: certo, ha lo schermo più grande 6,8 pollici (ma non così tanto più grande del 6 pollici standard), certo ha lo schermo illuminato (ma ormai ce l’hanno tutti), è più pesante del Glo e del Paperwhite ecc.
Insomma, un parere alquanto critico rispetto a segnalazioni entusiastiche come quelle dell’edizione australiana di www.gizmodo.com.au che pone l’accento sulla “pazzesca” risoluzione del display WXGA+: 1440 x 1080 per 265 dpi. Uno scetticismo sulle chance che Kobo ha di ritagliarsi il suo posto tra i protagonisti della lettura su inchiostro elettronico che traspare dai commenti al post di Nate Hoffelder su www.the-digital-reader.com. Eppure, come sottolinea Hoffelder, Amazon dovrà rispondere (e si aspetta che lo farà) a questa fuoriserie degli ereader sfoderata dai canadesi.
Eh già, perché sebbene una volta comprato un reader difficilmente lo si cambia tipo cellulare (azzardo, una volta ogni due anni?) tuttavia in questo momento, in un mercato globale, Kobo propone ai lettori forti, quelli che la pagina vogliono vederla “stampata” sullo schermo come su un libro inchiostrato alla perfezione, il meglio con il Kobo Aura HD – a un prezzo di appena trenta euro superiore a un Sony PRS-T2 ad esempio (169,99 euro contro 139) o di quaranta se prendiamo gli ex primi della classe Kindle Paperwhite e Kobo Glo (ora venduti a 129 euro).
Dimenticavo… perché parliamo di una edizione limitata per il Kobo Aura HD? Siamo alle supposizioni. 1) Probabilmente perché la produzione di schermi dalla diagonale così particolare (6,8 pollici) non è stata abbondante; 2) Senza dubbio perché in Kobo non sanno in che modo verrà accolto questo prodotto e di come (e se) reagirà la concorrenza – potrebbe inoltre cannibalizzare le vendite del Glo – nel breve periodo; 3) Se teniamo presente il Kobo Arc da 7 pollici che costa solo trenta euro in più l’Aura deve davvero scovare una nicchia di lettori entusiasti che lo preferisca ai tablet – anche i Fire di casa Amazon…
Ma insomma vale la pena acquistare un ereader del genere? Alcuni come l’anomimo austriaco citato sopra hanno dei dubbi; Alistair Charlton dell’Internationa Business Times dopo averlo provato afferma che “[…] una risoluzione migliorata nel campo degli ebook reader è meno attraente [che nel mondo degli smartphone e dei tablet], specialmente se arriva da un marchio [Kobo] che temo non sia così riconoscibile come Amazon” (fonte: www.ibtimes.co.uk). Ah, se parliamo di visibilità Kobo è sponsor Ducati per questa stagione di MotoGP, servirà a farlo conoscere ai lettori? Aspettatevi un post con la mia prova ^___^
Video 1 | Introducing Kobo Aura HD
Video 2 | Designing Kobo Aura HD
Immagine | www.ducati.it