Il cromosoma Calcutta di Amitav Ghosh
Neri Pozza, prima edizione in ebook febbraio 2011, 9,99 €
Traduzione di Anna Nadotti
Reading Life: 24 minuti ogni sessione, 4.1 ore di lettura, 587 pagine girate.
«”Cosa daresti per una cosa del genere, Ant: una tecnologia che ti permette di migliorare te stesso nella prossima reincarnazione? Credi che una cosa del genere potrebbe valere una piccola parte del tuo fondo pensione?”».
Un romanzo di febbre, delirio e scoperta, afferma il sottotitolo e ci prende in pieno. È il primo Ghosh che leggo (mi pare di capire che poi si diventa affezionati lettori), annata 1995, comprato in ebook su Bookrepublic perché a credere alle librerie on-line non è che sia fuori catalogo… ma praticamente lo è*. Strano destino per un autore su cui credeva Einaudi (primo editore di Ghosh in Italia) e per una storia così intrigante che per anni Salvatores ha accarezzato l’idea – ora pare abbandonata – di farci un film. È anche la ragione per cui l’ho letto en passant, in digitale perché di carta non si trova.
Dicevamo che “Il cromosoma Calcutta” è stato pubblicato quasi vent’anni fa e nel 1997 è stato insignito del Premio Arthur C. Clarke come migliore romanzo di fantascienza britannico (dell’anno prima). Nel romanzo si intrecciano più piani temporali, e se avete già letto questo blog saprete che storie simili mi piacciono (chi ha detto “Cloud Atlas”? Esatto), quindi mi basterà dirvi che da un futuro imprecisato ambientato a New York rimbalziamo a fine Ottocento in India e poi alla fine del Novecento, più di preciso a Calcutta, via via che la storia si dipana. I protagonisti sono egiziani, indiani e inglesi.
Assistiamo alla ricerca dell’egiziano Antar di Marugan, un dipendente americano di origine indiana scomparso a metà anni Novanta, appartenente come lui a un’organizzazione chiamata Life Watch, ora parte dell’International Water Council (IWC). L’indagine avviene a New York senza che Antar si debba muovere, attaverso un sistema computerizzato molto avanzato chiamato AVA/II. Marugan è svanito nel nulla a Calcutta dove aveva intenzione di approfondire le sue ricerche su Sir Ronald Ross, che vinse il Nobel nel 1902 per aver compreso i meccanismi con i quali si trasmette la malaria.
Questa è la parte di trama comprensibile; poi inizia il “viaggio”, ovvero quello dove non si capisce più se Marugan sia fuori di testa o meno a credere che le scoperte di Ross siano state in qualche modo pilotate, quelle dove ci si interroga su chi sia Antar e per quali motivi stia cercando Marugan e poi ancora ci sono almeno due storie di fantasmi con tanto di riti sacrificali e allucinazioni che possono portarti molto vicino a perdere la vita, uno scrittore, un’attrice e una giornalista in cerca della verità e forse qualcuno che ha capito come sfuggire alla morte tramite una particolare forma di reincarnazione…
O forse no, forse è tutto un delirio febbricitante. Magari siamo anche noi vittime di “un esperimento che può funzionare soltanto se le sue motivazioni restano assolutamente imperscrutabili per noi, ignote come una malattia”. Avrete capito che o ne uscirete deliziati – perché Ghosh scrive davvero bene e ti trasporta dove vuole con una facilità estrema, anche nel pieno di Calcutta con i suoi colori, i suoi odori e le sue caste – o indispettiti perché la parte metafisica della vicenda non verrà affatto svelata nel finale. Potrete solo interrogarvi come ho fatto io se tutti i pezzi del puzzle sono andati al loro posto.
* Ringrazio Neri Pozza che attraverso Twitter il 14 maggio 2013 mi avvisa che “Il cromosoma Calcutta” è attualmente in ristampa. E già che ci sono anche @giovannifanfoni che a margine della conversazione tra il sottoscritto e la casa editrice scrive a proposito dell’opera di Ghosh: “Storia straordinaria che riesce a rendere appassionante la ricerca sulla malaria, letto anni fa lo rileggerò”.
Sono a metà libro e nel n ci capisco niente…
È un romanzo che richiede molta attenzione 😅