Archivi del mese: gennaio 2014

ebook in biblioteca, come si fa a prenderli in prestito con MLOL

La schermata principale del CSBNO MLOL

La schermata principale del CSBNO MLOL

Prendere in prestito un ebook è una realtà di fatto, tuttavia dato che è probabile che non sia così conosciuto il come e il dove mi permetto di darvi qualche dritta. Anche se costano meno rispetto ai libri di carta non vorrete mica comprarli sempre no? A volte basta “andare” in biblioteca – sebbene appunto non ci si debba più recare di persona in un edificio ma accedere al suo catalogo on-line. Nei giorni scorsi ho attivato un account presso il mio sistema bibliotecario di riferimento, il CSBNO (Consorzio Sistema Bilbiotecario Nord Ovest del Milanese) che ha permesso ai miei genitori di non finire in bancarotta quand’ero piccino prima e adolescente poi.

In particolare, il CSBNO ha stipulato un accordo con MLOL (Media Library On Line) che altro non è che un “servizio di biblioteca digitale per accedere via Internet a libri digitali, film, musica, quotidiani ecc.” Utilizzando le stesse credenziali per accedere al catalogo online dei libri cartacei è possibile compulsare l’elenco degli ebook disponibili, non aspettatevi di trovare tutti tutti i libri digitali finora prodotti, per ora sono comunque scaricabili un buon numero delle ultime uscite; stiamo parlando del resto di una sperimentazione che è partita il 30 ottobre 2013 e terminerà il 30 aprile 2014. Dopo averla provata questo mese spero prorio che diventi definitiva!

A ogni modo, dopo aver effettuato l’accesso al sistema tramite il vostro account cercate un libro o un autore compilando il campo apposito – vedete la schermata in apertura di questo post? In particolare, dopo aver chiesto al sistema se c’erano ebook di James Patterson (autore che non consocevo ma che mi ha incuriosito dopo aver letto una sua bella intervista su La Lettura del Corriere) ne ho scelto uno della serie Private, il primo per la precisione. La scheda è molto chiara (vedi due immagini sotto), forse per merito di Longanesi, o del bibliotecario digitale che l’ha compilata; potete sapere genere, argomento e sinossi dell’ebook che vi interessa, esattamente come se foste in una biblioteca fisica.

Prestito-ebook-00aPrestito-ebook-00Va bene ok, #fallabreve, ho trovato il titolo che mi interessa, ore che faccio? Cliccate su SCARICA E-BOOK, sempre in alto a destra (sotto a Aggiungi a preferiti e sopra Anteprima), vi apparirà la Scheda Media che riporta solo la copertina dell’ebook. Come potete vedere avete a disposizione un massimo di 2 download mensili per questa tipologia di ebook (epub protetto da DRM Adobe) – in caso non sappiate come funziona il sistema di protezione dei libri elettronici c’è una breve guida che vi chiarirà tutto. Saltiamo al punto tre, ovvero alla scelta del formato. Se avete un Kobo come me nessun problema, grazie al cielo il file da scaricare è un epub, per altri titoli ho visto che sono a disposizione anche file PDF.

Prestito-ebook-01Prestito-ebook-02A ogni modo ci siamo quasi, dopo aver cliccato SCEGLI, l’ebook richiesto è pronto per il download. Fino a qui la procedura è uguale anche per file liberi da sistemi di protezione oppure tutelati da Social DRM come gli ebook di 40K e di altri editori nativi digitali. Ritorniamo a Private di Patterson. Come capita a tutti i file criptati con DRM Adobe sarà un file acsm quello che andrete a scaricare, dovete perciò avere installato sul vostro computer Adobe Digital Editions. Il software riconoscerà questo file e sugli scaffali virtuali del programma, nella sezione “Presi in prestito” si aggiungerà infine – so che il tutto è ancora un po’ laborioso – l’ebook che avete deciso di “prendere in biblioteca”.

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Come potete notare c’è un incentivo molto utile alla lettura, una sorta di fascetta ci avvisa giorno per giorno della durata residua del prestito (due settimane). Ora collegate il vostro lettore al computer, Adobe Digital Editions rileverà il vostro dispositivo, nel mio caso un Kobo, e ora non dovrete fare altro che trascinare l’icona con la copertina sopra l’icona dell’ereader per trasferire il libro digitale preso in prestito sul vostro lettore. Una volta disconnesso Kobo caricherà l’epub esattamente come un ebook acquistato e potrete procedere alla lettura in mobilità senza più essere legati al PC. Una volta scaduto il termine del prestito non sarà più possibile accedere al testo e non avrete neppure il disturbo di “tornare” a restituirlo.

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Stefan Zweig, Notte fantastica, di cui ancora mi sentivo addosso la febbre

Notte fantastica di Stefan Zweig

Notte fantastica di Stefan Zweig

Notte fantastica di Stefan Zweig
Traduzione di Ada Vigliani
Adelphi, 2013, 5,99 €

«[…] perché, come è il caso di ogni essere intimamente freddo, il mio più autentico godimento erotico era suscitare negli altri ardore e irrequietezza, anziché infiammarmi di persona».

Confesso di aver letto della sterminata produzione di Stefan Zweig appena la celebre Novella degli scacchi – la mia edizione Garzanti è quasi fuori commercio, potete recuperarla cartacea edita nella BUR oppure in ebook presso Einaudi – così qualche settimana fa ho voluto rimediare alla mia ignoranza e non mi sono fatto cogliere impreparato da Adelphi che aveva promosso questo titolo a meno di due euro, prezzo davvero interessante per quattro gemme pubblicate per la prima volta all’inizio degli anni Venti del XX secolo. Cosa vai a leggere quattro racconti vecchi quasi cent’anni? Perché se è vero che ci sono all’opera oggi tanti bravi e nuovi scrittori italiani, dovessero scomparire domani in una catastrofe, basterebbe Zweig a consolarmi.

Dicevamo, un libro, quattro racconti: La donna e il paesaggio, Notte fantastica, Il vicolo al chiaro di luna e Leporella. Ambientazione mitteleuropea, protagonisti nobili in un continente in cui la media borghesia andava imponendosi ma dove le classi erano ancora lungi dall’essere superate… se vi piace il periodo sapete a cosa andate incontro, sprazzi di Vienna, carrozze, servi e padroni, resort sulle Alpi ecc. Sì, me ne rendo conto, sto semplificando ma è davvero quel mondo lì che Zweig descrive, quello che, lo leggerete ancora fino alla nausea, era destinato a scomparire dopo la Seconda guerra mondiale, un Ragnarøkkr cui non sfuggirà lo stesso scrittore con la moglie: si suicideranno insieme in Brasile nel febbraio del 1942.

Permettete ora una citazione che dà la cifra a questa raccolta, tratta proprio da Notte fantastica: “Di fatto ne ero irritato, perché odiavo negli altri questo genere di sensualità fredda e perfidamente calcolatrice, che sentivo consanguinea – fino all’incesto – della mia consapevole insensibilità”. È il protagonista a dare voce a questo pensiero, un nobile che riuscirà a scuotersi dal suo torpore esistenziale solo una volta che si sarà confrontato con le passioni e la vita della gente comune (se posso azzardare un paragone ci troviamo innanzi a un Canto di Natale senza spettri, privo di elementi sovrannaturali se non il caso che se ci pensate non lo è affatto). Tema comune anche agli altri tre racconti a mio giudizio è proprio questa apatia, una sorta di rassegnazione allo scorrere privo di senso dell’esistenza che solo i sentimenti primordiali possono scuotere.

Non conosco il tedesco quindi posso solo applaudire la bravura di Ada Vigliani nel rendere la prosa di Zweig nella nostra lingua. Una volta aperto l’ebook sul vostro lettore basterà un attimo per precipitare nelle ambientazioni descritte da questo scrittore che alla pari dei protagonisti hanno un ruolo centrale nelle vicende narrate, penso al luogo di villeggiatura alpino di “La donna e il paesaggio” (insieme agli elementi atmosferici), alla Vienna di “Notte fantastica” e “Leporella”, alla città portuale senza nome di “Il vicolo al chiaro di luna”. Quest’ultimo racconto dal finale soprendente leggetelo anche voi e ditemi se non è l’ideale per trarne un episodio di una serie TV gialla contemporanea.

Infine un’ultima nota sulla sensualità che pervade queste pagine elettroniche, il piacere erotico – così come del resto il piacere toutcourt – per Zweig sembra confinato nelle strade dove impera il malaffare, la prostituzione ricorre in due racconti su quattro, o al di fuori delle relazioni uomo/donna codificate dalla società. A differenza di oggi tuttavia, l’elemento erotico, pur presentissimo si badi bene, non è mai esibito. E ancora, non sono solo le notti a essere fantastiche per Zweig ma probabilmente anche le donne, di volta in volta paragonate ad apparizioni, animali o esseri per natura nevrotici. Peccato non avere sottomano recensioni/pareri (o un goodreads!) di lettrici dell’epoca.

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Claudio Gallo, Giuseppe Bonomi, “Emilio Salgari. La macchina dei sogni”. Gradita ai ragazzi di ogni generazione

"Emilio Salgari. La macchina dei sogni" di Gallo e Bonomi

“Emilio Salgari. La macchina dei sogni” di Gallo e Bonomi

Emilio Salgari. La macchina dei sogni di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi
BUR, 2012, 4,99 €

«Dopo di lui, la letteratura italiana (in barba alla storia della letteratura) non sarebbe mai più stata scritta davvero allo stesso modo, non sarebbe pù stata appannaggio esclusivo dei ceti intellettuali, conservatori o comunque elitari».

Conoscevo troppo poco la vita e le opere di Emilio Salgari (I Misteri della Jungla Nera li avevo letti solo a fumetti su “Il Giornalino”), da ragazzo gli avevo preferito Verne e London, ho voluto così rimediare recuperando in ebook uno studio biografico appassionato e rigoroso a firma di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi: Emilio Salgari. La macchina dei sogni mi ha rapito dal primo momento. Soprattutto perché il saggio parte dalla fine, dalla decisione dello scrittore di togliersi la vita in un momento di disperazione, il 25 aprile 1911. Non abbiano paura i lettori più timorosi, non ci troviamo di fronte a un’opera con la coda al posto del capo, anzi, subito dopo la biografia riparte dalla nascita dello scrittore, scorrono così davanti ai nostri occhi cinquant’anni di storia italiana.

Insieme alle vicende che videro protagonista Salgari prima fanciullo e poi giovane e intrepido giornalista (oltre che velocipedista!) nella sua natìa Verona i documenti di archivio scovati e riordinati da Gallo e Bonomi ci restituiscono un’Italia appena unita ma vivace che si stringeva nelle sue città intorno alle forme di aggregazione esistenti prima della diffusione nel nostro Paese del cinema (1896), della radio (1924) e della televisione (1954). Il teatro, l’opera, la musica dal vivo, lo sport (prima dei campionati di calcio, prima del Giro…), il giornalismo e la letteratura animavano le giornate degli italiani di allora, quelli che nelle città potevano trovare sollievo dalle fatiche che comportava la lavorazione quotidiana della terra (i trattori erano di là da venire) almeno.

Emilio Salgari alla fine della lettura della “Macchina dei sogni” mi è sembrato sì figlio del suo tempo – meticoloso artigiano di intrecci che andavano a intercettare sulla carta i turbamenti suscitati dal melodramma italiano sui palchi; creatore di una poetica originale che comprendeva “la cultura del progresso [fine ottocentesco], temperata, però, dal ragionevole pessimismo della letteratura”; padre di eroi come Sandokan e il Corsaro Nero “portatori di un’ansia di giustizia in cui i lettori dei ceti popolari senz’altro si identificavano” – ma anche  molto contemporaneo nelle sue debolezze… il capitano Salgari “non conseguì mai alcuna patente di capitano marittimo” tuttavia la millantava; era lo scrittore più pagato dei suoi tempi eppure non arrivava a fine mese perché solo della sua scrittura viveva la sua famiglia, una moglie e quattro figli.

I romanzi di Salgari fossero stati scritti nel XXI che forma avrebbero avuto? Quale mezzo sarebbe stato capace di veicolarli? Scritti alla fine dell’Ottocento trovarono la loro sede naturale tra le pagine dei giornali che – se credete che il marketing sia figlio del Novecento e di Mad Men vi sbagliate di grosso – si contendevano i lettori con astute campagne pubblicitarie a mezzo stampa, naturalmente tese a creare dapprima aspettativa (“la mattina del 15 ottobre 1883 Verona fu tappezzata di manifesti raffiguranti una tigre” e poi ancora “La tigre sta per arrivare!…”) e infine l’annuncio “La Tigre della Malesia è arrivata. Leggete «La Nuova Arena»”. Credete che le serie TV abbiano chissà quale formato innovativo? La Tigre della Malesia uscì in centocinquanta puntate, avete letto bene, 150, tra il 16 ottobre 1883 e il 13 marzo 1884, per forza ti abbonavi al giornale!

Lo studio di Gallo e Bonomi è da promuovere a pieni voti (intrigante inoltre la storia della neonata editoria italiana che tracciano in filigrana alla vita dello scrittore veronese) se siete in cerca di risposte su un romanziere eccezionale che tanto ha contribuito alla diffusione della lettura in Italia e nel mondo. Tenete però conto che l'”impossibilità di trovare materiali  originali nei quali Salgari parli di se stesso e della propria opera” ha impedito ai due autori la stesura di una biografia che travalicasse i limiti dei testi salgariani. Come Toscanini rimaneva fedele allo spartito dei compositori che metteva in scena anche Gallo e Bonomi non inventano nulla – non interpretano e per questo vanno rispettati –, a volte tornano sugli stessi passaggi oppure tacciono, o giusto abbozzano, laddove davvero poco si sa (il rapporto tra Emilio e la moglie Ida Peruzzi o gli anni torinesi). E ora… che aspettate a leggere Salgari?

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