Archivi del mese: novembre 2014

Cristiano Cavina, Romagna mia! Perché qui non si raccontano delle storie: qua ti dicono dei fatti

Romagna mia! di Cristiano Cavina

Romagna mia! di Cristiano Cavina

Romagna mia! di Cristiano Cavina
Laterza, maggio 2013 (digitale), 5,49 € (ebook), 10,20 € (libro)

«Ma anche ammettendo che la Romagna non sia mai esistita, facendo come chi la considera il bagno a mare dell’Emilia, non si può negare che esistano i romagnoli».

Ho preso in prestito questo ebook di Cristiano Cavina perché è l’unico che ho trovato via MLOL, il servizio di prestito di ebook di cui vi ho già parlato; Cavina è uno scrittore nato a Faenza nella tarda primavera del ’74  che ha scritto sette libri per Marcos y Marcos, l’ultimo è uscito quest’anno nel 2014: “La pizza per autodidatti”. Io vorrei leggere in ebook questi sette libri ma non posso. Quello che ho preso in biblioteca l’ha pubblicato un’altra casa editrice, l’Editori Laterza; come in tutti gli altri ci trovi scritte cose che conosce bene, la sua storia, il suo territorio, la sua Romagna (con tanto di cartina!).

Dicevo che in ebook (a parte cinque titoli, fra cui uno – “Il Babbo Natale di Viale Neri arriva prima. Racconti di Natale” – che ha un racconto di Cavina, per paradosso) non troverete nessun titolo della Marcos y Marcos, perché questa casa editrice “in assoluta controtendenza, non lancia i suoi titoli in formato elettronico” Così Claudia Tarolo, editor e co-editore: “Marcos y Marcos pubblica pochi testi molto selezionati di narrativa e poesia, li offre stampati su bella carta con copertine colorate, e li vende in libreria“. (Su agoravox.it trovate tutta l’intervista a firma di Paolo Calabrò). Stop. Chiaro, no?

Risultato, i libri di Cavina devo sperare che il libraio di turno li abbia… perché in digitale per ora nulla da fare. Peccato perché “Romagna mia!” è struggente; dovreste leggerlo per capire in che modo le vecchiette di quand’era piccolo Cavina siano passate dal latino del prete che diceva la messa a una loro versione italiana romagnolizzata – “tantum ergo sacramento, venererum ceruii” / “Canta il merlo sul furme-e-ntooo e e fa ri-incicciur” – come a metà Ottocento nei campi di cotone del delta del Mississipi i canti tribali africani antichi, così li definisce lui, piano piano diventarono blues un giorno dopo l’altro.

A me i libri di Cavina ricordano la poetica dei Monty Python; certo sorridi, ma capisci che dietro all’assurdo che diventa comico c’è, in realtà, nient’altro che la nostra naturale condizione umana; quella che fa scrivere a Cavina, “niente se ne va mai davvero; tutto gira e prima o poi torna indietro da te”. Come il giocatore di maraffa che scappa in Argentina a metà di una partita e una volta tornato trent’anni dopo, inevitabilmente, incontra al bar chi ancora di quella partita si ricorda e glielo rinfaccia. Come i vecchi della sua terra, “che appena si staccano un centimetro dal campo si spengono; appassiscono proprio”.

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Startup editoriali digitali: Bookolico, dalla vendita allo streaming degli ebook anche in Italia

9,90 euro al mese per leggere tutti i libri digitali che ti piacciono? Bookolico

9,90 euro al mese per leggere tutti i libri digitali che ti piacciono? Bookolico

Libri digitali in abbonamento? Sembra che questa fine 2014 abbia messo il pedale sull’acceleratore per quel che riguarda l’alterità dell’ebook rispetto al libro tradizionale. Non solo il libro digitale non ha più un supporto fisico ma forse il suo modello di fruizione si sposa meglio con una tariffa d’accesso fissa rispetto a un prezzo di copertina un tanto a titolo. Bookolico propone proprio questo, a poco meno di dieci euro al mese ti faccio leggere tutte le storie che vuoi. Grazie alla loro disponibilità ho fatto una chiacchierata con Marco Cardillo – come prima di me hanno fatto i ragazzi di Way to ePub – per capire meglio la loro offerta. 

Complice il lancio di Kindle Unlimited in Italia questo autunno, Bookolico sta guadagnando molta visibilità; tuttavia oltre a essere una start-up impegnata nell’editoria digitale almeno dal 2012, e questo l’abbiamo capito, siete prima di tutto delle persone. Quanti siete, chi siete e quali esperienze avete? Come si è costruita la squadra che sta dietro alla vostra piattaforma?

Il team di Bookolico è composto da quattro ragazzi, tutti under-30. Le nostre competenze sono molto eterogenee, e probabilmente questo è uno dei nostri punti di forza. Abbiamo creato Bookolico una volta conclusa l’università: Giuseppe, da cui tutto è partito all’inizio del 2012, è laureato in Ingegneria Gestionale; Davide in Ingegneria Informatica; Gianluca in Economia e direzione delle imprese; infine, ci sono io, Marco, laureato in Psicologia dell’Organizzazione. Insomma, quattro percorsi formativi e professionali diversi, che si sono integrati in Bookolico.

La vostra mission dichiarata è nientemeno che la creazione di un nuovo modello editoriale, parole vostre. Quali rapporti avete con altre realtà italiane – pensiamo a Bookstreams per rimanere nel vostro ambito – o straniere magari che stanno percorrendo la vostra stessa strada? Quali sono le vostre previsioni di crescita per il vostro modello di business?

La nostra mission è, in effetti, molto ambiziosa. Ma per creare una startup digitale, in Italia, nel mondo dell’editoria… devi necessariamente essere ambizioso. Il nuovo modello editoriale che proponiamo consiste nel passaggio dall’economia della vendita, all’economia dello streaming. In altre parole, le persone, anziché comprare il prodotto, lo usano in streaming, pagando un abbonamento. Questo non cambia soltanto le abitudini del lettore; ma cambia, forse ancora di più, le abitudini dell’editore, che inizia a guadagnare i propri soldi in un modo completamente nuovo rispetto al passato, e a cogliere opportunità che non avrebbe mai immaginato prima. In Italia ci sono altre realtà simili alla nostra, ma con differenze sostanziali. Tu ricordi Bookstreams, ma va citato anche il progetto LEA di Laterza e, ovviamente, Kindle Unlimited di Amazon. Tutti servizi interessanti, ognuno con le proprie peculiarità. Nel mondo, invece, ci piace molto l’americana Oyster, così come la spagnola 24Symbols. Noi, comunque, crediamo di avere alcuni vantaggi rispetto agli altri servizi; speriamo di convincere di questo editori e lettori!

Rileggendo un po’ la vostra storia ci è parso di capire che un punto di svolta per voi sia stato il passaggio da piattaforma per ebook scritti da selfpublisher a piattaforma per ebook curati da editori. Cosa vi ha portato a questa scelta? Cosa pensate di Kindle Unlimited che offre entrambi questi ebook con momentaneamente netta prevalenza degli ebook autopubblicati?

Abbiamo scelto di cambiare strada perché l’esperienza con il selfpublishing ci ha permesso di conoscere da vicino l’industria editoriale, i suoi problemi e le sue prospettive future. Così abbiamo iniziato a coltivare il grande sogno di creare una piattaforma per la lettura di ebook in streaming, tramite abbonamento. Insomma, una sorta di Spotify per i libri. Il progetto, quindi, nasce dall’analisi del mercato e dei suoi trend; ma è arricchito dalla nostra visione e ambizione, senza le quali non saremmo qui. Il selfpublishing, comunque, è uno degli aspetti più interessanti dell’editoria contemporanea, e non è assolutamente escluso che riprenderemo a trattarlo, un giorno. Se Kindle Unlimited, così come Oyster e altri, offrono anche titoli autopubblicati, è fondamentalmente per incrementare la quantità di titoli in catalogo. La grande sfida per tutti i servizi di streaming di ebook, infatti, è quella di mettere insieme un catalogo grande ed eterogeneo, coinvolgendo sia le case editrici più famose, sia quelle piccole e indipendenti. 

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Siete prossimi al lancio ufficiale della vostra piattaforma, come sta andando la fase di sperimentazione? Cosa avete imparato dagli utenti che l’hanno sperimentata finora? Bookolico ha una parte social di condivisione delle letture che ci ricorda quelle sperimentate da Amazon e Kobo tra gli altri, che peso ha all’interno del vostro progetto? Quanto l’hanno sfruttata i beta tester del servizio?

Siamo molto soddisfatti dei risultati del test. Il nostro scopo era ricevere feedback sia dai lettori sia dagli editori. I lettori hanno apprezzato questa nuova modalità di lettura, in particolare la possibilità di navigare facilmente tra un libro e l’altro, senza limiti di tempo e senza fare alcun download. Inoltre il test si è rivelato utilissimo per tutte le segnalazioni che abbiamo raccolto, le critiche costruttive e i suggerimenti. La nostra parte social è ancora ad uno stadio embrionale, come del resto tutta l’app; devo dire, però, che ai lettori piace molto la possibilità di votare e commentare i libri, creare la propria libreria e sbirciare quella degli altri utenti. D’altronde, servizi come aNobii e Goodreads dimostrano che il social network per i libri funziona. Quello che Bookolico aggiunge, è la possibilità di leggere anche i libri. Agli editori, invece, abbiamo chiesto di testare l’applicazione per toccare con mano la sostenibilità economica del nostro modello. Proprio in questi giorni stiamo distribuendo gli incassi del mese di ottobre… adesso aspettiamo i feedback degli editori a riguardo.

Raffreddiamo un po’ gli entusiasmi di chi come me avrebbe voluto provare subito la vostra piattaforma; “solo” chi ha un iPad può diventare un utente Bookolico: state già lavorando per espandervi in ambienti Android? Anche se leader, Apple sta perdendo terreno in questo mercato. Infine, rispetto agli ebook reader come vi ponete? Rientrano nel vostro progetto?

La nostra intenzione è rendere Bookolico un’app multi-device. Apple rappresenta solo il punto di partenza, ma, man mano che cresceremo, vogliamo perfezionare l’app (c’è ancora tantissimo lavoro da fare) e portarla al più presto sui tablet Android, sugli smartphone e su desktop. Per gli ereader è un po’ più complicato, dato che generalmente non sono così sofisticati tecnologicamente da supportare una vera e propria app. Ma di sicuro li teniamo in considerazione. Anzi, posso anticiparti che Bookolico è piaciuta molto a una società produttrice di ereader; stiamo cercando di capire come possiamo collaborare insieme. 

A Kindle Unlimited ha aderito una minoranza degli editori storici italiani (Giunti, Newton Compton e Fazi); scorrendo la vostra “vetrina” vediamo sigle editoriali che della proposta in streaming di Amazon per ora non si vedono come Feltrinelli, Hoepli…  come sta andando la vostra campagna di reclutamento? A pieno regime in quanti saranno presenti sulla vostra piattaforma e con quali titoli? 

Gli editori che hanno firmato il nostro contratto sono circa una trentina. Alcuni di loro in realtà stanno solo testando il servizio fino alla fine di novembre. Valuteranno in seguito se aderire o meno. Siamo fiduciosi su molti di loro… speriamo bene! Pensiamo che il numero degli editori aumenterà sensibilmente una volta che saremo online, quindi il catalogo attuale è soltanto un punto di partenza. Per quanto riguarda la scelta dei libri da inserire sulla nostra piattaforma, lasciamo decidere gli editori. Generalmente, comunque, gli editori aderiscono con il loro intero catalogo di ebook.

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Paolo Cognetti, A pesca nelle pozze più profonde, per vedere l’invisibile attraverso il poco che si vede

A pesca nelle pozze più profonde di Paolo Cognetti

A pesca nelle pozze più profonde di Paolo Cognetti

A pesca nelle pozze più profonde: meditazioni sull’arte di scrivere racconti di Paolo Cognetti
minimum fax, ottobre 2014, 7,99 € (ebook), 13 € (libro)

«Per cominciare a mettere una parola dopo l’altra, seguirle e vedere dove ti portano, devi essere capace di fartene meravigliare: e raccontare una storia come se fossi il primo in questo mondo a farlo».

Inaspettata come una trota che abbocca all’amo, ogni tot mesi Paolo Cognetti ci regala una raccolta di racconti, o riflessioni in questo caso; immagino gli editor di minimum fax come dei pescatori, lo disturbiamo se gli chiediamo a che punto sta? come hai detto che lo si raggiunge in quella specie di rifugio alpino dove sta adesso? Dopo “Il ragazzo selvatico” pubblicato da Terre di mezzo l’anno scorso e  “Sofia si veste sempre di nero” tra i 12 finalisti del Premio Strega 2013, è arrivato il momento di andare a pesca con lui.

Dato che parliamo di Cognetti oltre che di vera pesca – ” A un certo punto del mio apprendistato mi misi in testa che, se volevo diventare un bravo scrittore di racconti, dovevo imparare a pescare” – in questo libro si parla dell’arte di prendere i pesci come metafora del lavoro dello scrittore sui testi, almeno nel testo introduttivo. Anderson, Carver, Cheever, D’Ambrosio, Dubus, Fitzgerald, Hawthorne, Hemingway, Melville, Munro, O’ Connor, Orne, Paley, Poe, Salinger e Wallace magari non hanno mai pensato alle storie come a dei pesci ma ne hanno pescati di stupendi.

“Se lo scrittore è bravo, e noi siamo fortunati, mentre la mano scrive riusciamo a vedere ciò che ha visto lui”. Poche parole per descrivere quell’epifania che sono i buoni racconti, letti al momento giusto, non per distrazione ma in quel particolare periodo della propria vita in cui noi lettori ci ritroviamo in sintonia con lei/lui (scrittrice/scrittore); credevate che solo i lettori si interrogassero sul significato delle storie? Di solito ci chiediamo: “Come ha fatto a scrivere questa storia pensando a me?”. È bello leggere un testo che dice, sì, scrivendo di sé stava entrando in dialogo proprio con te.

Ad esempio, tra tutti i racconti di “Nemico, amico, amante…” di Alice Munro, in questa raccolta ne sono descritti due; tra questi due c’è anche il mio preferito “Quello che si ricorda” e non posso non sottoscrivere le parole di Cognetti: “Adoro ogni cosa di questo racconto”. In pochi paragrafi Cognetti ci spiega perché e oltre ai motivi per i quali anch’io ne vado pazzo ne trova altri; allora posso pensare a quanto è piacevole tornare con la memoria a un racconto che ho letto, quando in più ho potuto parlarne con uno scrittore di racconti come lui, anche se solo virtualmente!

Avete già capito qual è il lettore ideale di questa raccolta, sia l’apprendista scrittore – che non è affatto detto che vi troverà i ferri del mestiere che cerca… – sia quella bestia sfuggevole e rara che risponde al nome di “lettore di racconti”, una specie in genere non capita dagli editori ed esigente in sommo grado con gli scrittori stessi. E infine una sorpresa, si vi manca la protagonista di “Sofia si veste sempre di nero”, in questo libro ci sono ben quattro storie di Sofia, scritte “solo perché una mattina ti manca una certa ragazza e scrivere di lei è l’unico modo che hai per ritrovarla”.

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Kindle Unlimited, ebook illimitati ma quali? Chi si abbona sa cosa potrà leggere?

Dieci euro al mese e leggo in digitale tutto quel che voglio… oppure no?

Dieci euro al mese e leggo in digitale tutto quel che voglio… oppure no?

Pentito di non aver scelto un Kindle come lettore digitale? Lo ammetto, per un attimo, stamattina, all’annuntio vobis gaudium magnum, che Kindle Unlimited era stato attivato in Italia ci ho pensato. Spendendo poco meno di dieci euro al mese (9,99 euro) chi oggi possiede un ereader Amazon può accedere gratuitamente a ben 15.000 titoli in italiano. Perché comprare un libro quando puoi noleggiare una biblioteca? 120 euro all’anno circa e l’esperienza di entrare in una libreria possiamo scordarcela, roba del passato. E chi ha un Kobo come me? Beh, può sempre scaricarsi l’applicazione Kindle per Android e leggersi tutto quel ben di Dio sul telefono o il tablet.

Eppure qualcosa non torna, facile che le cose cambino in un battito di ciglia ma per ora Kindle Unlimited non ha trovato sponde presso i principali editori italiani… ma come, non hai visto che è disponibile tutta la saga di Harry Potter in italiano e in inglese? “12 anni schiavo” di Northup? “Stoner” di John Edward Williams? “Verso la scelta vegetariana” di Sandro Veronesi? “Dodici” di Zerocalcare? Ok, questo significa che sulle barchette di Amazon sono saliti J.K. Rowling (non Salani), Newton Compton (199 titoli), Fazi (435 titoli), Giunti (527 titoli), sei volumi di Bao Publishing ecc. Mi perdoneranno gli editori che ci sono e che non ho citato.

A questa forma di accesso illimitato alle storie contenute nei libri non hanno aderito finora cinque (Mondadori, De Agostini, Rcs, GeMS, Feltrinelli) su sei dei principali gruppi editoriali italiani. E il sesto? Il sesto sì. Del resto “Amazon e Giunti insieme per un nuovo modello di libreria: il libro digitale incontra quello di carta” la Stampa 09/05/2014, ricordate? Senza che andiate a leggervi l’articolo di Letizia Tortello, da questa primavera è possibile acquistare i lettori digitali Kindle nei 170 punti vendita Giunti, ed ora i titoli della casa editrice di Firenze primeggiano tra quelli offerti da Kindle Unlimited; la collaborazione continua.

KindleUnlimitedSe intendete rinfrescarvi i nomi di chi ha già sperimentato questa formula di lettura digitale vi segnalo tra i tanti post usciti oggi “Ebook in abbonamento: Amazon lancia anche in Italia Kindle Unlimited” di Alessia Rastelli. Eh sì, perché Amazon non è certo stata la prima a proporre il modello “giro pizza” per gli ebook, ovvero tu paghi e tutto quel che riesci a leggere te lo diamo a 9,99 euro al mese (10 titoli al massimo nell’arco di trenta giorni però, non allargatevi troppo). Chissà ad esempio se Bookolico, la prima piattaforma in Italia per la lettura di ebook in streaming on-demand, uscirà dalla sua fase di start-up per dividersi con Amazon questa nuova forma di accesso ai contenuti editoriali.

Mi sarebbe piaciuto leggere qualche articolo che raccontasse perché certi editori su Kindle Unlimited ci sono e altri no, avrei voluto scoprire qualcosa di più dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori invece di rileggere sempre lo stesso comunicato stampa di Amazon, più o meno modificato. Non li avrò trovati io oggi, arriveranno domani le domande giuste alle persone deputate a rispondere, qualche giornalista curioso mi darà una mano. Se Amazon è il grande nemico degli editori – ma c’è chi sostiene di no, vedi “There is no war between Amazon and Traditional Publishing” di Baldur Bjarnason – è difficile che Kinde Unlimited così come si presenta adesso possa intaccare le vendite dei libri cartacei.

Per quanto mi riguarda, deciderò di provare un servizio del genere quando saranno presenti i miei autori preferiti, J.K. Rowling non basta, mi dispiace; continuerò a prendere in prestito gli ebook che mi interessano in biblioteca, grazie a MLOL e al prestito interbibliotecario digitale piuttosto, c’è molta più scelta ed è anche un servizio gratuito. E poi in queste settimane se ne avrò la possibilità, il servizio è tuttora in prova, mi piacerebbe usufruire di LEA (Libri e Altro) di Laterza; sono curioso di sperimentare, anche solo per un mese, un abbonamento in streaming a un catalogo così specifico come il loro, specializzato in saggistica ma non solo.

Aggiornamento 05/11/2014: Sono felice di segnalare un articolo di Stefania Parmeggiani su Repubblica.it che raccoglie le dichiarazioni di chi ha aderito e soprattutto di chi non ha aderito a Kindle Unlimited: “I libri in streaming arrivano in Italia ma i big disertano” (cliccate qui).

Immagini | Kindle Unlimited

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