Vanni Santoni, La stanza profonda, hai un passaggio segreto in casa e non ce lo dici?

La stanza profonda di Vanni Santoni

La stanza profonda di Vanni Santoni
Editori Laterza, marzo 2017, 9,99 € ebook; 14 € libro cartaceo

«Chi fu […] a parlare di escapismo? Era il suo opposto. Chiudersi e produrre senso proprio perché fuori ce n’era sempre meno. La realtà si misura forse dal numero di fruitori? Non ne basta forse uno, non basta un solo osservatore per far uscire le cose dallo stato di latenza?».

Vanni Santoni col suo ultimo romanzo pubblicato da Laterza ci convoca uno a uno nella sua personale versione della Locanda dell’Ultima Dimora. “La stanza profonda” – alla pari della locanda suddetta – è uno dei luoghi dove tutto inizia e rinizia sempre. È una delle migliaia di stanze dove si sono riuniti, si riuniscono e si riuniranno i giocatori di ruolo; in particolare questa storia è ambientata in quel di Valdarno, un territorio che pare, se non circondato, pervaso dal Nulla di Michael Ende, lontano dai grandi centri urbani, addirittura spoglio nel XXI secolo di quel tessuto sociale, di quelle professioni e di quei mestieri che sembravano ancorarlo alla realtà. E allora perché non continuare a giocare?

“La stanza profonda” è la storia di una generazione il cui immaginario incredibilmente, contro ogni previsione, è diventato mainstream (lascio a voi decidere se sia stata cosa buona – ne parla Vanni Santoni ai tipi di fanpage.it in questo video –, è di questa opinione Mauro Longo, oppure no, vedi ad esempio Davide Mana); è la fotografia di chi nato negli anni Settanta e Ottanta ha votato il proprio tempo a immaginare e a vivere storie tra gruppi di pari e ora si rivede sul piccolo schermo in Mike, Lucas, Will e Dustin di Stranger Things che giocano a Dungeons & Dragons nel 1983 (quando gli attori che li interpretano sono nati dopo il 2000). Se i Goonies hanno vinto c’è però una ragione per cui un seguito non è mai stato girato, perché forse sarebbe troppo malinconico.

Il master senza nome che racconta la storia sua e dei suoi giocatori – i più fedeli: il Bollo, il Paride, Andre, Leia, Tiziano e il Silli – sa che il tempo sfilaccia le relazioni e allontana le persone ma in fondo, oggi come trent’anni prima, vuole solo una cosa, e cito: “Gente con cui giocare di ruolo”. “La stanza profonda” è il romanzo breve di questa ossessione sebbene a essere ottimisti potrebbe celare già dalle prime pagine la sua fine ideale. A Elia, il figlio della nuova compagna del Bollo che è andato a casa del master per recuperare dei giochi da tavolo da vendere, il master regala d’impulso i manuali di Dungeons & Dragons. Vogliamo interpretarlo come un passaggio di testimone? A me piace pensarla così.

A parte una brevissima virata e controsterzata nel fantastico, “La stanza profonda” è una storia realistica – perfino iperrealistica quando riporta, quasi per dovere di cronaca, veri brani di giornale a testimonianza della demonizzazione subita dai giochi di ruolo durante gli anni Novanta – che sarà apprezzata e compresa appieno da chi è stato o è un giocatore. Ha il merito di spiegare cosa sono i GdR a chi non li ha mai vissuti, di raccontare a chi non c’era cos’era la provincia italiana alla fine del boom e com’è diventata ora. E forse ha avuto ragione Santoni (1978) a rimanere aderente alla realtà invece di romanzarla alla Ernest Cline (1972) che con Armada ha voluto omaggiare la generazione dei videogiochi arcade.

“La stanza pronfonda” è anche un Bignami della storia del gioco di ruolo così come l’abbiamo recepito in Italia, ricorrono tutti i nomi più importanti e significativi dei giochi che hanno raggiunto la nostra penisola e che sono nati anche da noi – giustamente più volte si cita il nome di Kata Kumbas, alzi la mano chi non si ricorda la sua copertina con un inquietante figuro in maschera simil-veneziana. A voler proprio fare un appunto a Santoni, mi perdonerà, manca fra le decine da lui citati Star Wars Roleplaying Game, in fondo siamo fuori tempo massimo, oltre l’epoca d’oro dei GdR, si parla del 2000 (2002), ma è solo il lamento di un master che non ha più giocatori da far saltare a bordo di un’astronave…

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