Ricordate? A fine 2014 Kobo aveva portato nei negozi italiani un ereader resistente all’acqua, il Kobo Aura H2O. Condivideva la scocca con il top di gamma dell’azienda nippo-canadese, il Kobo Aura HD (attualmente non più in comemrcio) ed era IP67, ovverosia impermeabile per un massimo di 30 minuti a un metro di profondità, se si aveva avuto l’accortezza di aver inserito la protezione per il connettore. Ora è stata rilasciata la seconda edizione del Kobo Aura H2O che ha ottenuto la certificazione IPX8: se amate leggere le vostre storie sott’acqua l’ereader può resistere fino a 60 minuti in due metri d’acqua, senza che dobbiate ricordarvi di nulla.
Sono davvero grato a Edelman, l’agenzia che cura la comunicazione di Kobo in Italia, di avermi contattato per chiedermi se volevo provarne uno come già accaduto per altri ereader… peccato che debba restituirlo! Se non avessi già un Kobo Aura HD, me lo sarei comprato. Dopo dieci giorni posso dirvi la mia sul Kobo Aura H2O Edition 2 🙂 Se poi la mia breve recensione vi avrà convinto lo trovate già disponibile sul sito it.kobobooks.com oltre che nei negozi d’elettronica di catena e nelle librerie Mondadori e Feltrinelli.
Quanto grande è? Nulla di nuovo sotto il sole se già conoscete il modello precedente o l’Aura HD: avrete tra le mani un dispositivo da 6,8″, quindi dalle parti di un classico formato tascabile, il suo schermo Carta eInk ha una risoluzione da 265 dpi, 1440 x 1080 pixel (WXGA+) di conseguenza non possiamo dire che vi siano stati dei miglioramenti da questo punto di vista. Purtroppo pare che la tecnologia degli schermi ad inchiostro elettronico sia rimasta ferma in questi ultimi anni. Se volete dei caratteri riprodotti meglio, a 300 dpi, il consiglio è quello di acquistare un Kobo Aura ONE che ha uno schermo da 7,8″ (1872 x 1404 pixel).
Il Kobo Aura H2O – nella prima foto l’esterno della confezione, molto elegante; nella seconda l’interno dove troverete l’ereader, le istruzioni e il cavo USB per connetterlo a un computer o tramite un trasformatore, non in dotazione, a una presa – è un lettore leggero, poco più di due etti (207 g), ed ergonomico grazie al retro zigrinato cui i polpastrelli delle dita aderiscono bene. Come gran parte dei lettori di questo sito sanno una cover protettiva vanificherà purtroppo la piacevolezza della presa; anche la sleepcover ufficiale lascia scoperto solo il pulsante di accensione/standby. Abituato come sono alla levetta del Kobo Aura HD, posta sul lato corto in alto, ho trovato un po’ scomodo il tasto messo sul retro ma immagino sia questione di prenderci la mano.
L’accensione è molto veloce, si passa in un secondo dallo stand-by alla pagina del romanzo che avevate lasciato in lettura. Buona anche la velocità con la quale si salta da una voce all’altra del menù, l’ho trovata molto soddisfacente, lo stesso posso dire per quella delle operazioni possibili sul testo: ricerca del significato di una parola e l’attivazione delle funzioni evidenziatore e aggiungi nota. Notate bene, ho confrontato i tempi di risposta del Kobo Aura H2O Edition 2 (processore 1Ghz Freescale SoloLite iMx6) con quelli del mio vecchio Kobo Aura HD (processore 1GHz Freescale i.MX507). E un po’ di voglia di cambiarlo m’è venuta…
Soprattutto mi è decisamente piaciuta la ComfortLight PRO già presente sul Kobo Aura ONE. In pratica l’ereader dispone di una regolazione automatica dell’illuminazione delle schermo. Se al mattinno la predominante è una luce fredda e azzurra man mano che il giorno cede spazio alla sera e poi alla notte passa a una luce sempre più calda e arancione. Nel mio caso non l’ho trovata una sparata pubblicitaria, come può sembrare a chi non l’ha mai provata, ma – leggendo perlopiù dopo le 21 – una modalità effettivamente più rilassante per la lettura notturna rispetto a quanto precedentemente osservato con l’illuminazione del Kobo Glo e del Kobo Aura HD che è sempre “blu”.
Nell’immagine sopra la schermata dell’Aura H2O Edition 2 acceso su una pagina de I guardiani di Maurizio de Giovanni; c’è sopra ancora la pellicola protettiva ma credo si possa capire l’alto livello di nitidezza dello schermo Carta eInk. La batteria non ho potuto testarla a dovere in soli dieci giorni ma disattivando l’antenna wi-fi (ricordo che l’Aura H2O Edition 2 non ha altro modo per connettersi alla rete, non alloggia SIM) l’autonomia dichiarata è di “diverse settimane” (sic!); rispetto al Kobo Aura H2O precedente è stata raddoppiata la capienza della memoria interna che passa da 4GB a 8GB.
Vale la pena spendere 179,99 euro (ovvero sessanta euro in più di un Kobo Aura, ma cinquanta in meno di un Kobo Aura ONE)? Se non possedete ancora un lettore digitale – e se non preferite un lettore Kindle o Tolino per citare le altre due principali alternative in Italia – il Kobo Aura H2O Edition 2 ha dalla sua parte la ComfortLight PRO che i suoi predecessori non hanno, però dall’altra non ha lo schermo a 300 dpi del Kobo Aura ONE. Valutate poi se gli 8 GB di memoria integrata sono sufficienti per le vostre esigenze, il Kobo Aura H2O Edition 2 non può accogliere nessuna scheda Micro SD a differenza del Kobo Aura H2O prima edizione.
Immagine | Justice League (2017)