Bestseller italiani. Mezzo secolo di libri di successo (1900-1945) di Michele Giocondi
goWare, 2013, 2,99 €
Reading Life: non ne ho tenuto nota, si legge in un’ora al massimo
«Ma noi proprio di questi vogliamo parlare: degli scrittori che vendevano centinaia di migliaia di copie, che ai loro tempi furoreggiavano nelle classifiche dei bestseller, che facevano sognare i lettori dell’epoca, che erano proprio i nostri nonni o, dato che il pubblico dei lettori era allora prevalentemente femminile, le nostre nonne».
Pubblicato dalla fiorentina goWare (ricordate la nostra intervista a Mario Mancini, fondatore e animatore di questa startup?) l’ebook dello studioso di letteratura italiana Michele Giocondi, Bestseller italiani: mezzo secolo di libri di successo (1900-1945) si rivela utile per chiunque voglia (o debba, penso ai giornalisti e agli studenti) approfondire l’argomento “volumi più venduti in Italia” con un minimo di approfondimento storico.
Per chi vede la fine dei tempi, della letteratura e dei (veri?) lettori – nessuno si ricorda di una vecchia polemica di Citati? Meglio non leggere quei bestseller? – nelle fortune presso il pubblico di un Giorgio Faletti apprendere le storie e i nomi di personaggi oramai persi nell’oblio (Guido da Verona e Arnaldo Fraccaroli solo per dirne due vi dicono nulla?) potrà forse donare loro una comprensione meno emotiva del mercato editoriale attuale.
Se siete già frequentatori di questo blog ricorderete la mia segnalazione di Alte tirature di Vittorio Spinazzola che a differenza della rassegna di Giocondi analizza i bestseller italiani più recenti, tra il 1971 e il 2006; l’argomento è davvero affascinante sia che rimaniamo vicini al nostro tempo sia se torniamo indietro di cento anni e più. Cosa spinge l’italiano (il non lettore per eccellenza secondo autorevoli statistiche) a leggere?
Piluccando qui e là Bestseller italiani ci fa un’idea abbastanza precisa su cosa riscuotesse successo negli anni immediatamente precedenti alla Grande Guerra, ad esempio, “[i] lettori […] non avrebbero certo premiato [“La casa dell’uomo” (1918) di Mario Mariani, ndr], né altri [bestseller], se non fosse stata presente in dosi massicce la componente pornografica“. Viceversa se pensiamo alle classifiche dove domina papa Francesco non è di certo un fenomeno nuovo dato “lo straordinario favore che incontrano i libri religiosi [… che] riescono spesso a raggiungere tirature straordinarie, alla pari dei più diffusi bestseller di varia”, Giocondi sta parlando di “Storia di Cristo” (1921) di Giovanni Papini.
Anche gli scrittori/giornalisti che sembrano spuntare come funghi in questo scorcio di XXI secolo (chi ha detto Gramellini?) nelle prime posizioni di vendita Giocondi ci ricorda che ci sono stati da sempre, anzi, se non erano giornalisti prima gli scrittori lo diventavano. L’uso di comporre trilogie e quadrilogie? Roba antica, tanto che alcuni scrittori di successo come Salvator Gotta (suo il besteseller del 1926: “Piccolo alpino”) ne scrissero svariate consacrandosi come autori seriali, anche qui nulla di nuovo sotto il sole.
Giocondi ha steso per ognuno dei ventitré autori descritti – l’arco temporale va dal 1904 al 1940 – un breve riassunto biografico e bibliografico (compreso della descrizione dello stile, dei personaggi e delle trame), ha trovato sia le copertine dei loro libri sia le tirature che raggiungevano. Curiosità: come nelle antologie scolastiche è presente un brano tratto da ognuno di questi besteller dimenticati – beh, non tutti, ci sono anche le “Sorelle Matarassi” di Palazzeschi. Collegamenti ipertestuali rimandano infine a Wikipedia per chi intenda saperne di più. Prossimo libro di Giocondi nel mirino? I best seller italiani (1861-1946) Mauro Pagliai Editore (sempre in ebook, cercate bene).