Archivi tag: antologie letterarie

Matteo B. Bianchi con Eleonora Daniel (a cura di), Quasi di nascosto, 12 nuovi autori sotto i 25

Quasi-di-nascosto_Accento

Quasi di nascosto a cura di Matteo B. Bianchi ed Eleonora Daniel

Quasi di nascosto a cura di Matteo B. Bianchi con Eleonora Daniel
Accento, novembre 2022, (cartaceo 16 €, 176 pagine; ebook 8,99 €)

Gli occhi dei cattivi hanno spesso una malinconia di ragazzi. Sono fermi all’età in cui tutto è possibile ma già si avverte la piega storta che inizia a prendere l’esistenza, si intravede l’aprirsi di una crepa, un incrinatura [da “Nel cuore della matrioska” di Isabella Silvestro].

E dunque come scrivono i ventenni di oggi? Onore al merito di Matteo B. Bianchi (direttore editoriale) che insieme a Eleonora Daniel (editor), per inaugurare il catalogo della casa editrice Accento fondata da Alessandro Cattelan (editore), hanno deciso di andarlo a scoprire col più rischioso dei prodotti editoriali, l’antologia di esordienti o quasi. Dodici autori sotto i venticinque anni raccolti in un formato tascabile che sembra anche più piccolo delle sue reali dimensioni (è leggermente più ridotto di un Universale Feltrinelli) e con una grafica di copertina che mi ricorda tanto le copertine delle cassette musicali che facevo da me alla fine degli anni novanta del XX secolo. Grafica vintage per nuovi scrittori di cui possiamo leggere i profili biografici in coda al volumetto. Molti provengono dalla classe creativa come si dice ora, di altri sappiamo che hanno già molto viaggiato.

Non me ne vorranno Bianchi e Daniel ma credo che “Quasi di nascosto” lascerà il segno nella storia dell’editoria italiana soprattutto per la sua introduzione. “Nella prima fase della ricerca [dei testi per l’antologia] siamo arrivati a porci un dubbio assai più radicale, ossia: Scrivono oggi i giovani italiani? Perché scovarli sembrava impossibile” scrivono i curatori. E da lì il nome dell’antologia: “Eravamo sicuri che qualcuno lo facesse [di scrivere narrativa], ma appariva sempre più evidente che per il momento agissero in privato, senza esporsi, quasi di nascosto”. Il ragionamento corretto dei curatori era che se a un certo punto dai venticinque in su si arriva ai trentenni e ai quarantenni che scrivono sulle riviste ora, nel 2023, significa che prima in qualche modo esista qualcuno che ancora preferisce la forma racconto alla scrittura polverizzata della rete e dei social.

È stato in questo modo che, nel corso di un anno, scrivono i curatori, dai quattrocento testi iniziali si sia arrivati ai dodici racconti e altrettanti autori e autrici che compogono la raccolta. Tenetene conto quando e se la leggerete. Il grande valore delle antologie è la selezione. Venendo al sodo, tra le tematiche ricorrenti in “Quasi di nascosto” troviamo la scuola (o l’università), l’estate, il mare e il corpo dei protagonisti e delle protagoniste (principali e secondari). Oramai tutti i tabù sono stati infranti quindi ben poco viene nascosto al lettore tra fluidi corporei (sudore, sperma, sangue, ecc.) e rapporti vari. C’è una fame di vita “tutto o niente” se si è superata la soglia della maturità, possono giusto indugiare chi sta ancora studiando, per tutti le altre e gli altri è giunto il momento di “fare”, che sia un furto con destrezza o avere un amplesso sulla spiaggia.

E ci si consola (o ci si dispera? scegliete voi) se i grandi interrogativi di chi è nato alla fine degli anni novanta e all’inizio del Duemila riguardino quindi, quasi per proprietà transitiva dalle tematiche di cui sopra, la scoperta del sesso (e a volte del genere, si veda “Non diventare donna” di Martino Giordano), i timori per l’entrata nella vita adulta, la comprensione di sé, ecc. Non c’è niente di nuovo come ciò che ricorre ciclicamente, forse. Tra i temi esclusi da “Quasi di nascosto”, per converso e curiosamente, la tecnologia – praticamente assente, giusto gli smartphone o i social del racconto di Aminata Sow “Pelle italiana” –, il cambiamento climatico – se non trasfigurato nel racconto di fantascienza (?) “Primo” di Micol Maraglino che, almeno al sottoscritto, ha ricordato qualcosa di Valerio Evangelisti – il mondo del lavoro – unico accenno a memoria nel racconto “Miasma” di Emma Cori, dove è una delle caratteristiche del protagonista aver rinunciato all’università per fare le stagioni come bagnino. 

Naturalmente per chi di anni ne ha quaranta, come chi scrive, alcune cose per forza di cose, e sappiano gli autori e le autrici che riguarda me non loro, sanno di già incontrato: il resoconto di una particolare notte d’estate in un racconto, la scrittura alla Brizzi di un altro, lo stereotipo della manic pixie dream girl (ancora!) in altri due (in uno a dire il vero è virato al maschile), il racconto quasi gotico con quella che pare molto una succubus e l’altrettanto inquietante narrazione di un festino in villa. I due racconti che mi sono piaciuti di più? “Strenta” di Riccardo Casella e “Nel cuore della matrioska” di Isabella De Silvestro. Li ho trovati più compiuti degli altri e ho appreso qualcosa di nuovo su parti d’Italia o istituzioni di cui conosco poco. Sarà comunque la prova del tempo a determinare chi rimarrà e chi si perderà tra i giovanissimi autori di “Quasi di nascosto”. In bocca al lupo a tutti loro. 

Lascia un commento

Archiviato in libri recensioni