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Pordenonelegge 2012, tra letteratura e videogame la parola agli scrittori

Sabato sera in occasione della XIII edizione di Pordenonelegge ero seduto in prima fila ad assistere all’incontro Letteratura e videogames; i relatori erano gli scrittori Tullio Avoledo e Pierdomenico Baccalario, moderatore Luca Crovi della Sergio Bonelli Editore. Luogo della chiacchierata il chiostro della biblioteca civica di Pordenone, sul palco, insieme ai tre personaggi  citati sopra, i libri della Multiplayer.it Edizioni – tutte opere narrative (o manuali, guide strategiche) collegate ai videogiochi attualmente in commercio per PC e le principali console.

Baccalario ha esordito parlando del suo Commodore VIC 20, Avoledo del suo Commodore 64 e Crovi di quando il padre portò a casa Pong per Atari. Insomma per chiunque sappia qualcosa di videogiochi stiamo parlando degli albori di questa forma di intrattenimento casalingo. Ovvio che nessuno di loro si sia fermato agli anni Settanta/Ottanta, sono tuttora videogiocatori, chi più chi meno. Avoledo ha anzi scritto Le radici del cielo nel 2011 (lo trovate in ebook su IBS a 7,90 euro) ambientato nel mondo di un videogame tratto da un romanzo: Metro 2033 di Dmitry Glukhovsky.

Mi perdonerete se vado a memoria; dunque Baccalario e Avoledo – senza gli scrupoli di Bissell che sull’argomento ci ha scritto un saggio, Voglia di vincere, dove sostiene che narrazione tradizionale e meccanismo di gioco siano in contrasto nei videogame – hanno dichiarato che romanzi e videogiochi stanno diventando sempre più vicini, specie quelli dove le tue scelte influenzano in modo significativo il proseguimento della storia. Per Baccalario i videogame hanno portato su schermo i librogame e le loro storie a bivi (e ora siamo al cortocircuito, a breve uscirà infatti il videogame di Lupo Solitario).

Avoledo – fregandosene inoltre della distinzione tra letteratura alta e bassa – ha poi affermato che con i suoi romanzi (vedi L’anno dei dodici inverni nel quale viene citata non a caso la serie di Fallout) ha da sempre ricercato una formula di narrazione vicina a quella presente all’interno dei videogiochi, tanto da sperare che un libro come Un buon posto per morire, scritto in coppia con Boosta, possa diventare un giorno un gioco. Non poteva poi lasciarsi scappare l’occasione di partecipare al progetto Metro 2033 per tratteggiare l’Italia come la vede lui in un universo narrativo ancora intonso.

Crovi ha parlato dell’arrivo in redazione della Bonelli prima del trailer dell’ultimo episodio di Assassin’s Creed e poi del gioco, dello stupore di fronte a un videogame realizzato così bene – ricordo che questo videogioco come ci ha illustrato Emilio Cozzi del Sole 24ORE è oggetto anche di una mostra itinerante, proprio come fosse un’opera d’arte –; nell’arco di quarant’anni insomma le storie prima solo nei libri (e adesso negli ebook) stanno cambiando, stanno diventando sempre più transmediali. Nulla di nuovo per chi mastica già la materia ma ogni tanto il punto sullo stato delle ose è utile farlo 😉

Video | You Tube

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Tom Bissell, Voglia di vincere, un saggio sui videogiochi per chi crede nelle vita extra

Voglia di vincere di Tom Bissell

Voglia di vincere di Tom Bissell
Isbn Edizioni, prima edizione digitale 2012, 8,99 €
Reading Life: 5 ore di lettura, 27 minuti ogni sessione, 993 pagine girate.

«So che i videoiochi hanno arricchito la mia vita. Su questo non ho dubbi. Mi hanno anche rovinato la vita. Su questo non ho dubbi».

Era da tempo che lo tenevo d’occhio su Bookrepublic e complice il fatto che l’avevo appena regalato a un amico ho rotto gli indugi. Che cos’è questo saggio di Bissell? In parole semplici il distillato dell’esperienza di un videogiocatore; le argute riflessioni sul fenomeno dei giochi per console che negli ultimi quarant’anni si sono aggiunti a quelli tradizionali. Un avvertimento, riuscirete davvero ad apprezzarlo se siete già dei giocatori ma se non lo siete potrebbero darvi dei suggerimenti per capire chi si svaga per ore davanti a uno schermo ^____^

Non so se come me scoppierete a ridere mentre lo leggerete o vi ritroverete delle riflessioni già vostre (“Ehi, l’ho pensato anch’io!”), so che questo “Extra Lives: Why Video Games Matter” – il suo titolo originale – era necessario. Un’intera industria, quella dei videogiochi, sforna nuove creazioni anno dopo anno e sarebbe sbagliato ignorarla perché “non conta”. Farsi delle domande su come sono fatti questi giochi, quali siano i loro limiti, quali i loro meccanismi, quali i loro pregi era un dovere e Tom Bissell è riuscito a dare delle prime lucide risposte.

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Videogiochi ed ebook, nuova frontiera per l’editoria digitale?

I libri digitali nei videogiochi, un esempio da The Elder Scrolls V

Emilio Cozzi sulla Domenica del Sole 24 ORE (“I lettori alla consolle”, 29/01/2012) ha ribadito un concetto già espresso da Matteo Bittanti su Wired (“La lettura è un videogioco”, 28/11/2011) riguardo agli ebook. Come la mettiamo con i libri presenti nei videogiochi? Possono essere considerati ebook veri e propri? In fondo per loro stessa natura sono digitali. Ecco, mi direte, questi oggetti sono però all’interno del gioco, cosa stai tentando di dirmi? Presto detto.

Il giornalista ha raccontato, dilungandosi più di Bittanti, il caso di Capaneus, uno sviluppatore software 29enne (il suo sito è capane.us), che ha deciso per sua comodità di convertire in formato .mobi ed .epub i “libri” presenti in The Elder Scrolls V: Skyrim un RPG della Bethesda Softworks. Capaneus ha di fatto “inventato la stampa” nel mondo fantasy immaginato dagli ideatori del gioco e ha messo gli ebook da lui creati a disposizione dei giocatori nel mondo reale.

[…] L’iniziativa di Capaneus, sorta di Francesco Bonaini del virtuale, allarga un ventaglio di futuri editoriali a portata di pad: che la lettura (in-game) diventi parte integrante di un gioco, elemento meta-ludico, o addirittura attività avulsa dalle esigenze narrative del suo contesto originario è una possibilità evidente e praticabile.

Cozzi nelle sue conclusioni trasmette entusiasmo e mi ha lasciato davvero senza parole, tanto da convincermi che, sì, il mondo là fuori, offre possibilità inaspettate per coloro che si dedicheranno all’editoria digitale. Non dobbiamo poi dimenticare, sull’onda di testi come La realtà in gioco di McGonigal (in ebook per Apogeo), giustamente ricordato da Cozzi, che i videogiocatori sono arrivati a essere un mezzo miliardo e di libri digitali potrebbero avere bisogno 🙂

Fermo immagine | The Elder Scrolls V: Skyrim (gameplay) by You Tube

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