Archivi tag: industria editoriale

Libri rari anche basta, perché essere a favore della editoria elettronica

La volpe azzurra di Sjón

La volpe azzurra di Sjón

Non so se abbiate mai sentito parlare della Future Library di Katie Paterson, un’artista scozzese che ha deciso di proiettare nel futuro le opere di un centinaio di scrittrici e di scrittori letteralmente seminando in Norvegia una foresta di mille alberi da cui si ricaverà la carta per la loro stampa (i volumi saranno pubblicati a partire dal 2114). Seguendo la carriera di Margaret Atwood e David Mitchell è stato inevitabile imbattersi in questo progetto artistico visto che sono stati loro i primi due scrittori ad aver aderito all’idea di Paterson. Ora se ne è aggiunto un terzo – e ogni anno sarà svelato un nuovo partecipante –, uno scrittore islandese di cui colpevolmente ignoravo l’esistenza: Sjón.

Sjón in Islanda e nei paesi anglofoni è un poeta e uno scrittore famoso, che in passato ha collaborato con Björk e Von Trier, ma su dodici romanzi soltanto uno è stato tradotto e pubblicato in Italia, La volpe azzurra. Se volete sapere di cosa tratta questo libricino uscito nella Piccola Biblioteca Oscar nel 2006, e leggere un profilo dell’autore, vi rimando all’esaustiva recensione di Silvia Cosimi che trovate su Anobii). A prescindere dalla trama e dall’apprezzamento, i lettori italiani sembrano divisi tra “mi è piaciuto molto” e “non l’ho capito”, Sjón ha avuto la sfortuna di essere stato tradotto e pubblicato troppo presto in Italia. Perché? Perché il suo libro è andato fuori catalogo.

Possono essere molte le ragioni per cui “La volpe azzurra” non è riuscita a farsi testa di ponte per altre traduzioni di Sjón in Italia – le vendite insufficienti, diritti d’autore troppo alti ecc. –, quel che è capitato è stato tipico di un percorso editoriale classico per il XX secolo: provo a lanciare un autore, ahimè non sfonda, non pubblico più nulla di lui. Nessuno può dare la colpa a Mondadori per non essersi intestardita a pubblicare questo islandese. Adesso posso agevolmente comprare questo tascabile a 35 euro (35 euro) su eBay in quanto libro raro oppure affidarmi a qualche santo per ritrovarne fortunosamente un esemplare in qualche bancarella del libro usato. Vi sembra possibile nel XXI secolo?

Quanto chiasso che fai, non puoi recuperarlo in biblioteca? Certo. Poi anche se mi piacerà dovrò pure restituirlo. Se fosse stato pubblicato oggi invece avrebbe probabilmente avuto un’edizione in ebook e avrei potuto acquistarlo ora, senza avervi ammorbato in poco meno di cinquecento parole. Gli scaffali di una libreria (o di una biblitoeca) elettronica sono più accoglienti a volte per la letteratura di quelli delle librerie fisiche – vedi il caso di Player One di Ernest Cline che in versione digitale è sopravvissuto alla chiusura del suo editore italiano, ISBN Edizioni – e il problema della reperibilità risolto dal digitale è troppo spesso sottovalutato da chi concepisce il libro solo in quanto oggetto fisico.

Immagine | Sjón, La volpe azzurra, Mondadori 2006

Lascia un commento

Archiviato in scelte difficili, vita quotidiana

ebook pirata: un falso dilemma morale, chiedete ad Amazon se ha paura dei download illegali

Articolo di Vincenzo Latronico su "la Lettura" del "Corriere" e il suo ultimo ebook

Pirateria ed ebook, scrivo sull’onda di una emozione quindi non fateci caso se andrò fuori dalle righe. Stamattina 5 febbraio 2012 su “la Lettura” del “Corriere della Sera” Vincenzo Latronico firma un pezzo dal titolo: “Il dilemma morale dell’ebook pirata” (on-line sul sito dell’inserto stamattina, 7/02/12). È il punto di vista di un uomo di ventotto anni che come me crede che il libro cartaceo, così come oggi lo conosciamo, sia “un accidente della storia”. Mettiamoci pure che lo scrittore/traduttore delle riflessioni affermi come molti libri elettronici (“quelli non tradotti, quelli che mi servono subito, quelli fuori commercio”) li scarichi senza pagare, mi sono davvero appassionato a leggere i suoi pensieri. Fino a questo passaggio:

Il fatto che io calpesti un diritto [d’autore, ndLuca] altrui che pure spero nessuno calpesti ai miei danni può essere visto come una dissociazione, o una pia illusione, o una tentazione di free-riding, o un sepolcro imbiancato: poco importa. Lo faccio. So che non dovrei, ma lo faccio. E so, o credo di sapere, che prima o poi lo faranno tutti.

Eh no. Ripongo le mie speranze in una morale condivisa in quel “credo di sapere” che Latronico inserisce in mezzo all’ultima frase di questa breve citazione. Come si dice? “Il ladro crede che tutti sian compagni a lui” non lo accetto da un uomo non ancora trentenne. Non siamo comparse in un film di Alberto Sordi come urlava Moretti. Se davvero l’industria editoriale collasserà e/o dovrà ridimensionarsi a causa degli scaricamenti illegali ciò non avverrà perché comprare un ebook è “dichiaratamente obbligatorio” (e quindi antipatico) ma perché non sarà stata in grado di rendere l’acquisto dei beni che produce facile e immediato (chiedete ad Amazon se ha paura della pirateria o se piuttosto dal terrore degli editori tradizionali per essa non ci abbia invece guadagnato, vedi Joe Wikert su www.publishersweekly.com).

p.s. Al di là del dilemma morale se scaricare o meno gratis gli ebook sono d’accordo con le altre riflessini presenti nell’articolo di Latronico, ho deciso di seguirlo come scrittore. Altri spunti interessanti in questo post di Andrea Coccia su booksblog a proposito di un pezzo di Federico Semprini della “Stampa”, “Il trionfo degli e-book spaventa gli editori: ‘È una manna per i pirati'”, l’articolo risale a gennaio 2010.

p.p.s. Intaccando una percentuale non irrisoria dei miei guadagni (11,99€) ho acquistato immediatamente su Bookrepublic “La cospirazione delle colombe” scritto da Latronico e pubblicato da Bompiani nel 2011, ricordavo di averne letto una recensione su “Tuttolibri”. Qualcuno ha detto che non v’è maggior ladro d’un cattivo libro, mi auguro di non aver sprecato i miei soldi e il mio tempo.

7 commenti

Archiviato in ebook pirata