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Kindle Unlimited, ebook illimitati ma quali? Chi si abbona sa cosa potrà leggere?

Dieci euro al mese e leggo in digitale tutto quel che voglio… oppure no?

Dieci euro al mese e leggo in digitale tutto quel che voglio… oppure no?

Pentito di non aver scelto un Kindle come lettore digitale? Lo ammetto, per un attimo, stamattina, all’annuntio vobis gaudium magnum, che Kindle Unlimited era stato attivato in Italia ci ho pensato. Spendendo poco meno di dieci euro al mese (9,99 euro) chi oggi possiede un ereader Amazon può accedere gratuitamente a ben 15.000 titoli in italiano. Perché comprare un libro quando puoi noleggiare una biblioteca? 120 euro all’anno circa e l’esperienza di entrare in una libreria possiamo scordarcela, roba del passato. E chi ha un Kobo come me? Beh, può sempre scaricarsi l’applicazione Kindle per Android e leggersi tutto quel ben di Dio sul telefono o il tablet.

Eppure qualcosa non torna, facile che le cose cambino in un battito di ciglia ma per ora Kindle Unlimited non ha trovato sponde presso i principali editori italiani… ma come, non hai visto che è disponibile tutta la saga di Harry Potter in italiano e in inglese? “12 anni schiavo” di Northup? “Stoner” di John Edward Williams? “Verso la scelta vegetariana” di Sandro Veronesi? “Dodici” di Zerocalcare? Ok, questo significa che sulle barchette di Amazon sono saliti J.K. Rowling (non Salani), Newton Compton (199 titoli), Fazi (435 titoli), Giunti (527 titoli), sei volumi di Bao Publishing ecc. Mi perdoneranno gli editori che ci sono e che non ho citato.

A questa forma di accesso illimitato alle storie contenute nei libri non hanno aderito finora cinque (Mondadori, De Agostini, Rcs, GeMS, Feltrinelli) su sei dei principali gruppi editoriali italiani. E il sesto? Il sesto sì. Del resto “Amazon e Giunti insieme per un nuovo modello di libreria: il libro digitale incontra quello di carta” la Stampa 09/05/2014, ricordate? Senza che andiate a leggervi l’articolo di Letizia Tortello, da questa primavera è possibile acquistare i lettori digitali Kindle nei 170 punti vendita Giunti, ed ora i titoli della casa editrice di Firenze primeggiano tra quelli offerti da Kindle Unlimited; la collaborazione continua.

KindleUnlimitedSe intendete rinfrescarvi i nomi di chi ha già sperimentato questa formula di lettura digitale vi segnalo tra i tanti post usciti oggi “Ebook in abbonamento: Amazon lancia anche in Italia Kindle Unlimited” di Alessia Rastelli. Eh sì, perché Amazon non è certo stata la prima a proporre il modello “giro pizza” per gli ebook, ovvero tu paghi e tutto quel che riesci a leggere te lo diamo a 9,99 euro al mese (10 titoli al massimo nell’arco di trenta giorni però, non allargatevi troppo). Chissà ad esempio se Bookolico, la prima piattaforma in Italia per la lettura di ebook in streaming on-demand, uscirà dalla sua fase di start-up per dividersi con Amazon questa nuova forma di accesso ai contenuti editoriali.

Mi sarebbe piaciuto leggere qualche articolo che raccontasse perché certi editori su Kindle Unlimited ci sono e altri no, avrei voluto scoprire qualcosa di più dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori invece di rileggere sempre lo stesso comunicato stampa di Amazon, più o meno modificato. Non li avrò trovati io oggi, arriveranno domani le domande giuste alle persone deputate a rispondere, qualche giornalista curioso mi darà una mano. Se Amazon è il grande nemico degli editori – ma c’è chi sostiene di no, vedi “There is no war between Amazon and Traditional Publishing” di Baldur Bjarnason – è difficile che Kinde Unlimited così come si presenta adesso possa intaccare le vendite dei libri cartacei.

Per quanto mi riguarda, deciderò di provare un servizio del genere quando saranno presenti i miei autori preferiti, J.K. Rowling non basta, mi dispiace; continuerò a prendere in prestito gli ebook che mi interessano in biblioteca, grazie a MLOL e al prestito interbibliotecario digitale piuttosto, c’è molta più scelta ed è anche un servizio gratuito. E poi in queste settimane se ne avrò la possibilità, il servizio è tuttora in prova, mi piacerebbe usufruire di LEA (Libri e Altro) di Laterza; sono curioso di sperimentare, anche solo per un mese, un abbonamento in streaming a un catalogo così specifico come il loro, specializzato in saggistica ma non solo.

Aggiornamento 05/11/2014: Sono felice di segnalare un articolo di Stefania Parmeggiani su Repubblica.it che raccoglie le dichiarazioni di chi ha aderito e soprattutto di chi non ha aderito a Kindle Unlimited: “I libri in streaming arrivano in Italia ma i big disertano” (cliccate qui).

Immagini | Kindle Unlimited

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Amazon Italia: Kobo e Mondadori? Abbiamo ottimi rapporti con Segrate

“Le acque? A Casablanca? Ma qui è il deserto…” “Be’, fui male informato”

Venerdì Affari Italiani ha divulgato una video intervista di Stefano Fossati e Antonio Prudenzano (cliccate qui se volete vederla, dura poco meno di diciotto minuti, qui la sintesi scritta) a due importanti personaggi di Amazon nel nostro paese, Diego Piacentini, Senior Vice President International, e Alessio Santarelli, Kindle Content Manager. L’occasione? L’apertura a Milano degli uffici di Amazon Italia lunedì 10 settembre e l’annuncio dei nuovi tablet/ereader in settimana.

Molti gli argomenti trattati, lascio che vi godiate l’intervista se volete conoscerli tutti, si spazia dagli ebook fino ad Amazon come retailer on-line dei prodotti più svariati – il suo business principale, a tutti gli effetti, quello che la mette in rotta di collisione con soggetti come Rakuten, per dire. Vi cito solo due passaggi che hanno attirato la mia attenzione, alla domanda se l’accordo tra Kobo e Mondadori – definito come tradimento (?) – gli fosse dispiaciuto la risposta è stata:

Abbiamo ottimi rapporti con Mondadori, abbiamo appena firmato un accordo per le riviste, vedrete “Panorama” sul nuovo tablet [il Kindle Fire, ndLuca]; abbiamo un accordo per i libri cartacei, per i libri digitali, sono stati i primi a firmare [per avere i libri] in digitale [sul Kindle Store], abbiamo fatto una press release l’anno scorso, i rapporti con Mondadori sono eccellenti.

La press release citata da Santarelli è quella del 27 luglio 2011 (potete leggerla in inglese cliccando qui si riferisce alla disponibilità di una prima parte del catalogo per Kindle) a voi giudicare se c’è stata risposta o meno al quesito del giornalista, lo so a questo punto ci sarebbe stata la seconda domanda, quella che la stampa in Italia fa di rado, in questo caso: “Come mai Mondadori non ha fatto l’accordo con voi?” 😉 L’altro punto è questa affermazione del vice presidente:

Tieni conto anche che l’editore ha un beneficio da parte dell’ebook – e ciò è provato anche dai nostri numeri – perché il lettore di fatto ha più accesso alla lettura [digitale] a pagamento, quindi il lettore che leggeva il libro fisico ora con Kindle compra circa il 40% di libri in più tra cartaceo e digitale rispetto a quanto faceva prima.

Insomma come prosegue Piacentini “l’ebook dà alla lettura uno strumento in più per diventare momento di intrattenimento per il cliente”. Altro argomento spinoso, e che si lega alla non-risposta di prima è il lapsus (?) di Santarelli su un altro interrogativo, quello di Amazon come editore anche nel nostro paese come accaduto negli USA. Testuali parole: “Non ci sono roadmap su cui diamo visibilità”. Giuro. Ovvero, lo diventeremo ma quando e come accadrà lo saprete al momento opportuno.

Immagine | Modi eleganti per non rispondere a domande dirette da Casablanca (1942)

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Pensare globale, perché Kobo potrebbe contendere ad Amazon e Apple il mercato degli ebook

Kobo, Amazon ed Apple. Avrete capito che non sono tra gli scettici circa le potenzialità della casa nippo-canadese di ergersi a terzo incomodo con i suoi device tra Kindle e iPad. Oggi mi ha piacevolmente stupito leggere il post di Tim Carmody su Wired: Why Rakuten’s Kobo Is Amazon’s Only Global Competition. Per carità forse Carmody, come il sottoscritto, si aspetta troppo da Kobo ma riassume bene i motivi per i quali i canadesi possono inserirsi nella corsa al mercato internazionale degli ebook: 1) Amazon è troppo lenta a imporsi su scala globale 2) Apple sta sbagliando (iBooks 2 ed iBooks Author) a cercare di creare ebook leggibili solo sui suoi dispositivi 3) Barnes & Noble ha fatto troppi errori per recuperare il tempo perduto.

Come la video intervista realizzata da Mercy Pilkington (goodereader.com) a Michael Tamblyn (Kobo Executive Vice President, Content, Sales and Merchandising) mostra bene, nell’immaginaria battaglia stile Risiko che vede protagonisti Amazon, Apple e i loro avversari, Kobo ha come carta obbettivo non la conquista di un continente (Nord America) ma piuttosto quella di più territori possibili sul tabellone globale. L’aggressività canadese circa i mercati vergini (Asia, Sud America, Africa ecc.) è anzi accentuata dall’appoggio dato da Rakuten – i nuovi proprietari giapponesi – a una simile, lungimirante, politica. E basta una buona volta con strategie USA centriche!

A sentire Tamblyn i prossimi propositi di Kobo sono: 1) Espandersi il più possibile, non solo in Europa ma anche laddove nessun altro è mai stato prima, stipulando di volta in volta accordi con i player locali più affidabili 2) Mettere in piedi un servizio di custumer care efficace per tutti i loro mercati 3) Puntare a offrire un servizio di self-publishing esteso a tutto il mondo. Intanto è stato annunciato ieri ufficialmente che lo store olandese aprirà in febbraio, vedi il post approfondito di Nate Hoffelder su www.the-digital-reader.com.

Video | Lorca Damon by You Tube via goodereader.com

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