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AmazonCrossing, i libri pubblicati da Amazon in traduzione italiana, due parole con Alessandra Tavella

Amazon-Crossing

I più attenti fra voi sapranno che in questi giorni Amazon è su tutti i giornali; oltre ad aprire a sopresa a Seattle una propria libreria “fisica” (Amazon Books), mette per la prima volta a disposizione dei suoi clienti italiani alcuni romanzi in formato elettronico e cartaceo con il marchio AmazonCrossing. L’azienda di Jeff Bezos ha deciso infatti a livello globale di investire ben dieci milioni di dollari nei prossimi cinque anni per promuovere la traduzione dei titoli pubblicati da scrittrici e scrittori che si affidano ai suoi marchi editoriali. Ne abbiamo parlato con Alessandra Tavella, Acquisitions Editor per l’Italia di Amazon Publishing che ci ha gentilmente concesso questa breve intervista.

Leggendo in rete circa il lancio di AmazonCrossing ci pare non sia stato compreso bene il tipo di operazione che partirà questo novembre; Amazon Crossing è una sigla editoriale grazie alla quale proporrete ai lettori italiani titoli tradotti dall’inglese di autori pubblicati da Amazon Publishing, così come è già accaduto in altri paesi europei negli ultimi anni, è esatto?

AmazonCrossing è un marchio editoriale di Amazon Publishing che si occupa di narrativa tradotta. La traduzione di testi italiani segue quanto accaduto negli Stati Uniti, Germania e Francia. Oggi, 3 novembre 2015, lanciamo i primi sei titoli tradotti dall’inglese all’italiano.

Il discorso vale anche al contrario però, proponete in traduzione autori del nostro paese che hanno deciso di pubblicare le loro storie attraverso la vostra piattaforma al grande pubblico internazionale, giusto?

Abbiamo cominciato, da luglio 2015, a pubblicare titoli di autori italiani in lingua inglese, nove solo nella seconda metà di quest’anno, tra cui Words in the Dark di Giulia Beyman, The Lion and the Rose di Riccardo Bruni, The Mentor di Rita Carla Francesca Monticelli e Murder on the 18th Green di Federico Maria Rivalta.

Niente autori nostrani sotto il marchio AmazonCrossing in Italia, viceversa tanti traduttori italiani: Valentina Ballardini, Lorenza Braga, Daniele Cianfriglia, Laura Liucci, Roberta Marasco, Isabella Ragazzi e Marco Zonetti per adesso; nomi conosciuti agli addetti ai lavori ma non al grande pubblico, volete presentarceli brevemente? Com’è stato lavorare con loro?

Sono tutti ottimi professionisti e siamo molto lieti che abbiano lavorato con noi. Mi fa davvero piacere che vogliate portare l’attenzione su chi ha mostrato entusiasmo per il progetto fin dalla primissima ora, ecco dei profili sintetici di chi ha lavorato alle prime pubblicazioni:

  • Valentina Ballardini: traduttrice professionista da oltre 10 anni, ha all’attivo traduzioni di titoli che spaziano dalla narrativa di avventura di Rollins (Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, Nord) a opere raffinate e poetiche come quelle di Rachel Kushner (I lanciafiamme, Ponte alle Grazie).
  • Lorenza Braga: un ottimo portfolio alle spalle, sia di narrativa rosa, sia di narrativa storica.
  • Daniele Cianfriglia: traduttore professionista da oltre 10 anni, editor e scout lettario, Daniele ha maturato esperienze in diversi generi letterari, dalla traduzione di saggistica fino alla narrativa fantasy.
  • Roberta Maresca: traduttrice professionista dal 2004, oltre 30 libri all’attivo, tra cui opere di Julie Kagawa (Talon, Harlequin), C.J. Box (L’ultimo giorno del lupo, Piemme), Dustin Thomason (La quarta apocalisse, Piemme) e i lavori di Kate Mosse.
  • Roberta Marasco: al suo attivo, tra le altre, le traduzioni delle opere di Sarah Addison Allen (Il giardino dei raggi di luna Giorni di zucchero, fragole e neve; entrambi Sonzogno Editore).
  • Laura Liucci: poliedrica professionista, ha però all’attivo un portfolio di tutto rispetto nel genere rosa; ha tradotto alcune tra le autrici più celebri ed amate, come Lisa Kleypas (L’amore che viene); Sylvia Day (One Desire); Lara Adrian (La signora della passioneIl bacio rubato,); Lora Leigh (Piacere maliziosoun solo piacere Piacere colpevole) e Larissa Ione (Peccato Eterno, Estasi eterna e Passione eterna della serie Demonica), tutte firme pubblicate da Leggereditore (Fanucci).
  • Isabella Ragazzi: traduttrice esperta di gialli e thriller, ha tradotto ben sei dei lavori di Andy McNab per Longanesi.
  • Marco Zonetti: professionista con carriera pluriennale alle spalle, ha tradotto tra le altre, opere di James Rollins (ArticoLa città sepoltaIl marchio di Giuda, tutti editi Edizioni Nord), e di Tedd Bell (La setta degli assassini, Attacco dal mare, editi Longanesi).

Tornando agli autori che presenterete questo inverno sfatiamo subito che sono tutti “di classifica”. Insieme a Robert Dugoni, Catherine Ryan Hyde, Tracy Brogan e Helen Bryan (quest’ultima ha venduto ben un milione delle sue storie fino ad ora) ci sono anche scrittori e scrittrici meno noti, come li avete scelti? Alcuni di loro si sono autoproposti per il mercato italiano?

Abbiamo scelto storie e voci che hanno appassionato i lettori di altri Paesi e che pensiamo possano piacere anche in Italia. I nostri titoli spaziano tra i generi, e sono accomunati da trame appassionanti, personaggi forti e una forte cura della produzione in ogni sua fase. Nel caso specifico dei titoli del lancio, sono tutti titoli che sono stati pubblicati in precedenza da marchi editoriali di Amazon Publishing negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Spero che nomi come Mark Edwards, Catheryne Bybee, J.D. Horn e Kendra Elliot divengano noti e familiari anche ai lettori italiani. Kendra Elliot per esempio è una delle più influenti autrici di Romantic Suspence, genere che unisce sapientemente tensione e romanticismo, e che in Italia non ha ancora raggiunto la notorietà che ha nei mercati anglosassoni.

Tra i primi titoli che metterete a disposizione degli utenti Kindle sia in vendita sia attraverso Kindle Unlimited ben tre sono i primi volumi di altrettante serie più o meno lunghe, sono una scommessa?

Tutti i nuovi titoli sono una scommessa! La scelta delle serie è stata molto voluta: sono tutte saghe molto amate nei paesi d’origine e portano ai lettori personaggi e ambientazioni appassionanti. In La Barriera di J.D. Horn, c’è addirittura un intero nuovo mondo magico con fascinazioni Southern Gothic tutto da scoprire.

Non proponete poi solo “novità” (titoli pubblicati l’anno scorso, nel 2014) ma anche ebook apparsi per la prima volta nel 2009, 2010 e 2012; prediligerete un recupero del vostro catalogo storico? 

Se un libro non ha trovato chi investa in traduzione subito dopo l’uscita, non credo voglia dire che sia perché non ha un audience internazionale. Un buon testo è tale anche anni dopo la sua pubblicazione e sopravvive alla prova del tempo: sono sicura che i lettori troveranno, per esempio, Spose di guerra di Helen Bryan, storia di amicizia tutta femminile durante la Seconda guerra mondiale, appassionante come l’hanno trovata i suoi primi lettori, quando è apparso per la prima volta, nel 2007. Sono sempre la storia e la forza della voce dell’autore e l’idea che possano appassionare i lettori a guidarci nelle nostre scelte, più che l’”età anagrafica” del libro.

Gli autori pubblicati in italiano attraverso AmazonCrossing sono una esclusiva Amazon, ci sembra di capire. Vale a dire che chi non possiede un Kindle non troverà questi titoli negli ebook store gestiti dai vostri concorrenti, potrà tuttavia acquistarli e leggerli su smartphone e tablet attraverso applicazioni come Kindle per Android ad esempio, è corretto?

I contenuti Kindle sono accessibili via applicazione gratuita di lettura su una base device molto ampia– cliccando qui i lettori possono trovare tutti i dispostivi supportati. Inoltre i testi AmazonCrossing sono dispobili in versione cartacea.

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Amazon e la sua editoria: gli scrittori che aderiscono a KDP Select saranno pagati a pagina letta

"I never Iiked the way the monitor Iooked. And then it occurred to me…who needs it?"

“I never Iiked the way
the monitor looked. And then it occurred to me…who needs it?”

È passata in sordina in Italia l’ultima svolta di Amazon in campo editoriale; dal 1° luglio 2015 gli aderenti al programma Kindle Direct Publishing (KDP) Select come scrive Nate Hoffelder su Ink, Bits and Pixels saranno pagati per ogni pagina “letta” dai loro lettori, non per il numero di volte che il loro ebook sarà stato preso in prestito. Ricordiamo che KDP è la piattaforma di selfpublishing di Amazon – leggete il post di Anna Campanella su scrivo.me per saperne di più – e che KDP Select (in questo specifico caso, all’interno del servizio di libri digitali in abbonamento Kindle Unlimited) è un programma di affiliazione in esclusiva alla piattaforma di Amazon per gli scrittori che si avventurano nella autopubblicazione in formato digitale.

Insomma, mentre un autorevole analista del panorama editoriale contemporaneo come Mike Shatzkin non vede nel prossimo futuro grandi sconvolgimenti – “The publishing business as we have known it is not going away anytime soon” (11 giugno 2015, www.idealog.com) –, dall’altra è indubbio che Amazon stia continuando a sperimentare sulla pelle viva dei lettori e dei creatori di contenuti. Io scrittore vengo pagato per ogni pagina letta? Allora forse devo cambiare il mio modo di scrivere se voglio assicurarmi entrate costanti nel tempo. Forse devo rinunciare a costruire un romanzo, quando dieci racconti brevi hanno più possibilità di essere letti (come sottolinea Clément Solym su www.actualitte.com: “Les auteurs indés rémunérés à la page avec Kindle Unlimited”).

A chi il mondo editoriale lo vive dall’interno è chiaro come Amazon stia diventando sempre più un editore vero e proprio, che applica però alla narrativa – il “genere” principe degli scrittori autopubblicati – un criterio economico volto più alla stesura di saggi e manuali che a quella di storie. Abbiamo bisogno di un nuovo libro sulla pesca sportiva? Contattiamo un esperto e chiediamogli se è in grado di scrivere un numero X di cartelle per un compenso Y. Solo nel caso di pubblicazioni particolari – un racconto breve che deve uscire su un settimanale oppure dev’essere pubblicato in una antologia – lo scrittore viene invitato (non sempre coglie l’antifona!) a rispettare un numero limitato di battute per rimanere nella pagina, diciamo così. E qui salta all’occhio un paradosso per chi ha più memoria.

Rammentate quando si diceva che il libro elettronico aveva finalmente liberato lo scrittore (e il lettore) dai limiti imposti dalla carta? Potrò ben prendermi Gli increati l’ultimo di Antonio Moresco da leggere sul tram anche se è lungo più di 1000 pagine, tanto c’è l’ebook che mi salva la spalla o la schiena dal suo peso. Anzi, perché non posso prendere esempio da Moresco, o altri scrittori-fiume, e pubblicare finalmente in formato elettronico quella storia della mia famiglia degli ultimi cento anni che ho da tempo nel cassetto? Quante risme di A4, corpo 11, interlinea 1 erano? Due o tre? Insomma, proprio ora che i libri si erano smaterializzati adesso Amazon per fini suoi (l’all-you-can-read funziona e attrae se le porzioni sono ridotte evidentemente) mi consiglia o di scrivere meglio o di scrivere meno!

Non so se Amazon sia la fine dell’Editoria con la E maiuscola come mi scrive Mirta su Twitter né se questo modello di remunerazione per gli scrittori possa decretare un depauperamento letterario dei testi che appaiono principalmente in formato digitale. Quello che so è che mi ricorda molto da vicino – e perdonate se il paragone è già stato fatto e anzi stia quasi diventando un nuovo cliché – quel che accadde a metà Ottocento con i feuilleton; là fuori, nella Rete, ci sono in giro nuovi (antichi) modi di raccontare storie determinate da chi (per ragioni di lucro più che culturali, certo) ha le redini della comunicazione in questo momento.

Immagine | Paycheck (2003)

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Kindle Touch in Italia sempre connesso ovunque da fine aprile

Doppio Kindle Touch in Italia da fine aprile 2012

Poche settimane fa avevo dedicato un post al Kindle Touch a quando sarebbe arrivato in Italia ecc., proprio ieri ne avevo scritto un altro al dispositivo di Amazon e al suo sistema chiuso. Oggi Jeff Beozs mi stupisce annunciando lo sbarco dell’ereader per eccellenza in Italia non solo nella sua veste Touch ma pure in quella Touch 3G gratuita.

Se volete conoscere tutti i particolari io ho letto l’articolo di Antonio Larizza sul “Sole 24 ORE”: “Amazon svela il Kindle Touch 3G con connessione a internet gratis. In Italia dal 27 aprile” oppure andare a sbirciarne le caratteristiche su Amazon, cliccate qui per la scheda dell’ereader sempre connesso offerto a 189 euro. Inutile dire come sia allettante una proposta del genere? 😉

Ho sempre trovato importante – non decisiva, altrimenti non avrei comprato il mio Kobo Touch – la disponibilità ad accedere a internet anche senza un hot spot disponibile nei paraggi. Amazon deve avere fatto i suoi conti se ha deciso di accompagnare il suo modello di punta con la connessione gratuita. Si venderanno di più Kindle Touch wireless a 129 euro o 3G a sessanta euro in più? Staremo a vedere.

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