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Le speranze riposte nel libro elettronico sono tante. Ma davvero? Credevo fossero inquietudini

"È il prescelto"

“È il prescelto”

Su “la Lettura” del Corriere della Sera di oggi a pagina 19 trovate la rubrica “Il numero” di Giuliano Vigini, il cui titolo – “L’Europa raffredda l’euforia per il libro elettronico” – è abbastanza curioso se da un po’ di anni vi occupate per diletto o per lavoro di editoria digitale che con le parole euforia (di chi?) e speranza (quale?) non hanno molto da spartire; mi permetto di riportare il pezzo di Vigini qui di seguito, sono pronto a rimuoverlo nel caso mi venisse chiesto dalla RCS:

«Le speranze riposte nell’ebook sono tante, ma l’euforia che ha accompagnato anche in Italia l’avvento della “quarta rivoluzione” del libro è da ridimensionare quanto alle dimensioni del mercato a breve termine. Le fonti internazionali (Idate) prevedono infatti, per il 2014, nei cinque Paesi europei editorialmente più avanzati (Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna), un giro d’affari complessivo di 16 miliardi di euro per il libro a stampa e di 1,6 per l’ebook. Anche per quanto riguarda il numero di “e-readers” che sarà presumibilmente venduto nel 2014 negli stessi Paesi, la cifra complessiva è di 1.423.000 unità, contro 9.602.000 degli Stati Uniti. Per quanto in crescita (da 0,1 del 2008 a 1,6 miliardi di euro del 2014), l’espansione del mercato ebook in Europa sarà dunque più lenta del previsto, ma è comunque una strada segnata».

Ecco, forse mi sono perso qualcosa ma A) Almeno in Italia l’industria editoriale non si aspetta – né mai si è aspettata – che l’ebook possa contribuire nel breve periodo a risollevare un mercato del libro in flessione; B) Se escludiamo il Regno Unito, – il vasto catalogo di ebook in lingua inglese non rende assimilabile questa nazione agli altri quattro Paesi europei – ci sarebbe da disperarsi; altro che lentezza, dobbiamo ancora far capire ai lettori che un prodotto esiste.

Siamo in pochi a credere a questa “rivoluzione”? E poi, è davvero un cambiamento epocale o forse “Gli ebook non esistono” come ha scritto Marco Bruschi su Scrittore Computazionale qualche giorno fa?  In tanti si sono accorti dell’esistenza degli ereader (e il Kindle non sanno nemmeno che cos’è) grazie agli spot televisivi 2012 di Mondadori per il lancio di Kobo…

… dunque forse più che tentare di interpretare ricerche – ad esempio: gli anziani preferiscono leggere in digitale (lo dice l’università di Mainz), comprano ereader ma morendo presto (!!!) fanno calare le vendite (giuro, leggete qui: “An ereader market study you wont believe”, grazie Marco per la segnalazione) – compriamo ebook fatti come si deve spingendo gli editori italiani, che sono inquietati da questo nuovo “formato”, a produrli.

Immagine | Matrix (1999)

 

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Kobo, bene in Francia, arriva in Olanda ma tra gli obiettivi ci sono Brasile e Giappone

Il Kobo Touch si fa bello con Balzac sullo store on-line di Fnac France

Sapete che ho un occhio di riguardo per le politiche di Kobo. Avessi preso uno lettore digitale senza store incorporato… invece l’accesso al negozio di ebook sul Kobo Touch c’è ed è pure “ingombrante”, ancora di più dopo l’ultimo aggiornamento 1.9.16 il quale ha posto in home page i suggerimenti sui libri che potrei acquistare. Kobo è inoltre un player dalle dichiarate ambizioni globali, specie dopo l’acquisizione da parte di Rakuten di cui vi ho raccontato.

Oggi sono apparse tre notizie: una rispetto al numero di Kobo Touch venduti in Francia nel corso delle sei settimane (il post è di Clement Monjou e lo trovate su www.ebouquin.fr) dall’inizio della sua commercializzazione, un’altra a firma di Edward Nawotka su publishingperspectives.com sulle politiche di espansione globale future di Kobo e una terza di Wiebe de Jager di www.ereaders.nl sui primi ebook in olandese venduti da Kobo.

Andiamo per ordine: Monjou quasi divertito mette in dubbio i 50.000 lettori touch Kobo che Fnac France avrebbe già venduto ritenendo più probabile un comunque ottimo 40.000. Ho chiesto anch’io attraverso Twitter chiarimenti in proposito, vediamo se il colosso francese mi risponderà 🙂 Nawkota invece intervista Todd Humphrey, Executive Vice President del Business Development di Kobo, circa le prossime mosse, mi piace sottolineare la sua affermazione: “La nostra maggiore crescita verrà verosimilmente dall’estero”.

Immagine | Fnac France

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