In questo blog scrivo di Kobo perché è l’ereader che uso, mi sono permesso di accennare ai prodotti Sony perché (bisogna dar loro merito) li trovi con facilità nei negozi di elettronica – il nuovo PRS-T2, a proposito, si staglia tra lettori digitali meno quotati con i suoi 159 euro, almeno nei Mediaworld dove sono andato –, di Kindle perché è il leader del mercato ma mai degli ereader e tablet Nook di Barnes & Noble.
Ora vi spiego il perché, e penso di non essere fuoriluogo citando una delle loro FAQ: “Posso cambiare la lingua del menu del mio NOOK Color (NOOK Simple Touch senza o con GlowLight ecc.) in un’altra lingua che non sia l’inglese? No, il menu è solo in inglese“. Può darsi che la situazione cambi domani, ma cosa devo pensare di un’azienda che produce un lettore digitale equipaggiandolo solo con la lingua del suo mercato interno?
Se volete procedere all’acquisto di un Nook – negli USA hanno appena abbassato il prezzo del GlowLight a 119 dollari per sottrarre vendite al Kindle Paperwhite – il blog di Lorenzo Poggioli vi schiarirà le idee su quanto sia macchinoso utilizzarne uno, cliccate qui (almeno, questa è la mia conclusione). D’altro canto come scrivono gli amici di Pianeta eBook i nuovi tablet Nook HD e HD+ darebbero filo da torcere al Kindle Fire…
Se siete incuriositi su come Barnes & Noble voglia combattere Amazon in un mercato diverso da quello USA (ovvero nel Regno Unito da questo autunno) vi consiglio un articolo/riassunto uscito su The Wee; a mio parere i Nook sono buoni lettori – anche se i suoi ereader attualmente in commercio sono una generazione indietro rispetto a Kindle e Kobo – è proprio la loro politica aziendale “local” che lascia perplessi.
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