Gli spaiati di Ester Viola
Einaudi Editore, 2018, 8,99 € ebook (17 € cartaceo)
«”Diteci che io non sono fessa, la vedo. Fa la scema pure col vicino vostro, l’ingegnere. Quello che vi dovevate sposare voi, se tenevate ‘a capa ‘n capa”».
Qualcosa non mi tornava girata l’ultima pagina di L’amore è eterno finché non risponde – titolo d’esordio per Einaudi di Ester Viola nel 2016 – e sono contento, ora che ho finito il seguito, “Gli spaiati” appunto, di aver capito per quale motivo. Ritroviamo l’avvocato Olivia Marni, personaggio cui con tutta probabilità vi affezionerete se già non l’avevate adottato nel primo libro, incredibilmente imbrogliata in una relazione funzionale. Trasferitasi da Napoli a Milano per seguire il suo capo Luca fresco di separazione dalla moglie Carla, Olivia ci fa partecipe delle sue riflessioni su cosa significhi essere in coppia con qualcuno che un rapporto lo sa condurre. Ma è questo che la nostra quarantenne vuole? Non è che una volta raggiunto l’obbiettivo di essere felici in due non ci si possa rendere di colpo conto che non faccia per noi? Non è che esistono gli spaiati per natura?
Cosa mi è piaciuto de “Gli spaiati”: Milano. Se nel primo libro una delle protagoniste era la città di Napoli (immancabile anche ne “Gli spaiati” dove compare come attrice non protagonista), la Milano della borghesia meneghina, quella che può permettersi le case e i vestiti che compaiono negli inserti settimanali del Corriere della Sera, è comprimaria a tutti gli effetti. Forse perché palcoscenico più adatto – “Milano non si intromette” – del capoluogo partenopeo della nuova vita di Luca e Olivia. Un’esistenza tranquilla da coppia in carriera dove lui può continuare a essere il papà dei due figli nell’appartamento accanto e lei chiedersi quanto gli stia bene un uomo che non le dà alcun motivo di dubitare del suo sentimento. Tutto bene? Non proprio visto che stare insieme a Luca significa aver perso Viola (primo amore di lui), la migliore amica e la confidente più cara dell’ex-spaiata.
E quindi siamo di fronte a problemi da primo mondo? Beh, sì, non si capiva dal titolo? O per meglio dire, siamo in un mondo alternativo dove tutti noi siamo scritti da Nora Ephron, non certo per caso evocata con nome e cognome a un certo punto de “Gli spaiati”. La sospensione dell’incredulità è obbligatoria perché l’assunto da cui parte Ester Viola è l’estrema attenzione che tutti i personaggi nutrono nei confronti degli altri. Olivia è ipersensibile a ogni minimo segnale che le viene lanciato, anche in modo inconsapevole, dalle persone che la circondano. E questo è applicabile a tutti gli uomini e le donne che incontreremo lungo il libro, esperti sopraffini dell’interpretazione del comportamento umano. Eppure, l’esperienza ci dice che l’indifferenza è il primo abito mentale che, almeno nell’Italia settentrionale, ti abitui presto a indossare.
Cosa non mi è piaciuto: aver capito molto presto le mire di uno dei personaggi (ma vallo a sapere, magari Ester Viola l’ha fatto a bella posta) fondamentale per la risoluzione della trama. D’altro canto, però, sarò troppo ingenuo – vedi a questo proposito la mia irritazione su come era finito il primo libro –, non mi aspettavo per niente il finale de “Gli spaiati” che mi auguro possa rimanere parte di un dittico perfetto. Non ce la vedo Olivia Marni protagonista di un terzo capitolo conclusivo, perché non c’è portata l’avvocato alle conclusioni. Le sciagure sentimentali non le prevedono perché hanno insito il preludio di una nuova e quindi, a rigor di logica, le loro non si possono definire conclusioni autentiche. Nemmeno l’incedere dell’età può confortare, chi è spaiato è spaiato anche quando uno si aspetterebbe di aver raggiunto per esperienza una certa maturità amorosa.
Potrebbe sembrare che stia augurando a Ester Viola di smettere di scrivere. Non è così. Quel che auspico è che possa, vista la sua facilità di scrittura, abbandonare il personaggio di Olivia Marni per raccontarci altre storie. E forse ha già iniziato a pensarci, perché “Gli spaiati”, a mio avviso, narra una complicata storia d’amore che rimane sempre dietro le quinte – nascosta e ciò nonostante alla portata di tutti, come un faldone del labirintico tribunale di Napoli – e che non è riconducibile alla voce narrante di questo libro. Posso aver sbagliato in pieno la mia interpretazione del testo ma più volte mi è capitato di pensare: i veri protagonisti chi sono? P.S. Anche se aiuta a comprendere meglio i rovelli di Olivia, non è necessario leggere prima di questo libro “L’amore è eterno finché non risponde”. P.S.S. Viola ci dice che un ex-spaiato è uno spaiato che ha smesso… ma che rimane sempre tale proprio perché “vuole essere felice a tutti i costi con qualcuno”.